Il #MeToo arriva a Wall Street: la “clausola Weinstein” nei contratti delle finanziarie

Le molestie sessuali vengono inserite come nuovo fattore di rischio per i big della finanza. Fra gli effetti, meno feste aziendali e il timore di alcuni uomini di fare riunioni a due con una donna

Il MeToo arriva a Wall Street la clausola Weinstein nei contratti delle finanziarie
di Redazione

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Hanno iniziato società finanziarie come JPMorgan Chase, Aflac, Kkr, Blackstone e Och-Ziff Capital a inserire riferimenti al movimento #MeToo nei loro ultimi report annuali, e via via le minori hanno seguito avvertendo gli investitori dei potenziali danni legati a casi di molestie sessuali. Stando a quanto riferisce Businessinsider.com, prima del 2018 la parola “sessuale” era apparsa solo una volta nella sezione sui rischi del report annuale di una società finanziaria quotata in Borsa.

Effetto #MeToo

Invece, nel 2019 finora è stata usata in nove documenti pubblici di società finanziarie anche se non sembra che gli effetti del #MeToo nel settore finanziario siano minimamente paragonabili a quelli che si sono verificati a Hollywood, nel mondo della politica, dei media. Tuttavia anche in banche, compagnie assicurative e hedge fund vengono ancora tenuti presenti i rischi associati a un possibile scandalo. O perlomeno ne tengono conto i loro avvocati.

Il “rischio molestie”

Fra le società che hanno inserito le “molestie” nella sezione sui fattori di rischio quest’anno ci sono aziende di primo piano come JPMorgan Chase, il Carlyle Group e Blackstone. “Abbiamo visto #MeToo far perdere il posto a un certo numero di executive da quando è partita questa ondata, dunque non ci sorprende vedere che il linguaggio associato a questo tema si sta facendo strada nei documenti presentati alla Securities and Exchange Commission (Sec)”, ha detto Nick Mazing, responsabile della ricerca di Sentieo.

Uomini spaventati

Il movimento, che ha avuto inizio nel 2017 nel mondo del cinema, ha fatto venire alla luce accuse di condotta sessuale illecita da parte di uomini potenti come il produttore Harvey Weinstein, da qui il nome della clausola, e i presentatori televisivi Matt Lauer e Charlier Rose. Episodi del genere nel settore finanziario sono stati isolati, ma il movimento ha comunque influenzato i comportamenti negli ambienti di lavoro in generale. Per esempio cresce il numero degli uomini riluttanti a tenere riunioni a due con una donna. Si segnala anche la riduzione del numero di feste aziendali.

Prevenire lo scandalo
In certi casi l’atmosfera di è fatta tanto pesante che società di venture capital e banche d’investimenti hanno anche fatto pressione perché sia inserita una “clausola Weinstein” nei contratti, per salvaguardare gli investimenti in aziende che si trovano poi al centro di scandali legati a molestie sessuali.

Businessinsider.com riferisce che Le società citate nel loro articolo “non hanno voluto fare commenti o non hanno risposto alla richiesta di commenti, tranne Aflac, che ha dichiarato in un messaggio: “rivediamo periodicamente i nostri documenti informativi in modo da riflettere in vari modi l’ambiente di business del momento. Siamo convinti che questo sia un approccio responsabile e continueremo a seguirlo anche in futuro.”

“Le società hanno attivato meccanismi interni di controllo contabile per impedire che queste pratiche contabili emergessero di nuovo, e al tempo stesso hanno detto esplicitamente nella loro documentazione pubblica che esiste questo rischio” ha spiegato Greg Kramer, partner dello studio legale Haynes and Boone, specializzato nella legislazione in materia di strumenti finanziari. “La cosa più importante sotto quest’aspetto è che le aziende abbiano policy severe e procedure efficaci in relazione ai comportamenti di questo tipo, in modo da poter impedire che si verifichino.”

29/04/2019
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