Non è solo sesso ma non è neanche una relazione seria: cos’è la situationship e come uscirne vivi se ci trova dentro
Si tratta di un tipo di rapporto non etichettabile: la sessualità occasionale è uno dei punti forti della relazione che resta sospesa in un limbo indeterminato
Foto Ansa
Leggi più veloce
Ci si trova bene soprattutto la cosiddetta Generazione Z, più fluida e avvezza all’assenza di etichette, ma la situationship è un tipo di relazione che si sta diffondendo parecchio negli ultimi tempi, complici le app di incontri. Non è un rapporto stabile ma neanche totalmente effimero. Può, raramente, essere il preludio a una storia che con il tempo diventa seria, oppure non avere alcun futuro. O meglio avere un’evoluzione che, in realtà, non sviluppa e resta a livello di’incontri erotici occasionali in cui però non si fa soltanto l’amore. Magari prima si va al cinema o a cena insieme, poi si finisce a letto ma non si è una coppia.
Cosa è la situationship
Il termine descrive tutte quelle relazioni che non sono etichettabili con i termini di amanti, fidanzati, amici e nemmeno “trombamici”. Alla base c’è una sorta di tacito accordo in cui le parti non si aspettano niente di più di un legame basato su appuntamenti improntati a estrema leggerezza. Il sentimento non è sufficiente per definirsi una coppia ma il rapporto non è nemmeno così superficiale da interrompere il legame.
Quando la situationship funziona
Il ménage funziona se c’è per entrambi la consapevolezza che non ci si sta fidanzando e se non c’è un “dislivello sentimentale”: nessuno dei due si innamora. Il che non succede quasi mai quindi uno dei due coinvolti in una situationship è assai probabile che finisca per aspettarsi qualcosa di più dall’altro e quindi per soffrire.
Se la situationship non funziona
Insomma se ci si innamora e l’altro non corrisponde, meglio fuggire a gambe levate a meno che non si voglia sopportare di restare nel limbo della “non relazione” con un “non fidanzato” e nemmeno un “non amante”. Insomma se si vuole vivere una situationship bisogna trovarla divertente e divertirsi in due, magari anche più di due. Capita. Se si finisce per sentirsi in una trappola emotiva è meglio lasciare perdere.
Come nasce il termine situationship
Il termine ha iniziato a essere usato fino dai primi anni 2000 su forum dedicati alle relazioni proprio per descrivere quelle difficilmente etichettabili. Nel 2017 è poi tornato in auge con la giornalista Carina Hsieh, che sul magazine Cosmopolitan, ha usato il neologismo per descrivere la sua esperienza nata dagli appuntamenti rimediati sulle app di incontri come Tinder. Ora sono milioni i video di TikTok taggati con l’hashtag #situationship, il termine è entrato nel linguaggio comune e nei principali vocabolari internazionali battendo il record di ricerche su Google nel 2022.
A chi piace la situationship
La Bbc ha addirittura prodotto un report sull'argomento, rilevando che la situationship è diffusa soprattutto nella GenZ (nati nei tardi anni ’90), molto più allergica alle etichette rispetto, per esempio, ai Millennials (nati tra l'inizio degli anni ottanta e la metà degli anni novanta). I più giovani preferiscono l’assenza di confini di un rapporto instabile ma appagante sul piano fisico e pure emotivo. Una ricerca dell’Università di Tulane eseguita tra il 2021 e il 2022 su 150 studenti di età compresa fra 19 e 22 anni, evidenzia che le ragioni di questa tendenza stanno proprio nel non volere dare un nome alle relazioni.
Un segno dei tempi?
Una rivoluzione culturale e sociologica aperta alle potenzialità e alla volontà di non definire in alcun modo il rapporto: i partner escono insieme, fanno cose che potrebbero farli apparire come una coppia, ma non si definiscono mai come tale. Non si presentano ai colleghi né agli amici, meno che mai ai parenti. Può capitare che la “non coppia” si veda anche altre persone ma nessuno dei due fa piani a lungo termine. E se i bisogni sono condivisi, tutti sono felici.