Dopo il crollo emotivo e lo stop, Simone Biles entra nella storia con un salto da leggenda, mai fatto prima da una donna
La ginnasta americana al rientro ai Mondiali di Anversa incanta eseguendo lo Yurchenko doppio carpio, un salto eseguito solo da uomini prima di lei
"A tutti quelli che guardavano solo per vedere se ce l'avrei fatta: CE L'HO FATTA". È questa la rivincita di Simon Biles, campionessa della ginnastica artistica, postata in una delle sue stories Instagram, all'indomani dell'esibizione da leggenda ai Mondiali di Anversa. L'americana, crollata alle Olimpiadi di Tokyo sotto il peso di una crisi mentale, è tornata in pedana conquistando l'accesso ai Mondiali e in qualifica è riuscita al volteggio a compiere un Yurchenko doppio carpiato, esercizio con una difficoltà mai così alta per una ginnasta. L'esercizio prende oramai il nome di Biles che segna così la storia della specialità.
La prima donna a farlo
Simone Biles è quindi tornata da regina ai mondiali di ginnastica artistica. La campionessa stelle e strisce, dopo il ritiro dalle gare dei Giochi di Tokyo per un blocco psicologico, ha illuminato le qualificazioni del torneo iridato nella città dove vinse le sue prime medaglie mondiali: e lo ha fatto proprio con un salto da leggenda, eseguendo al volteggio lo Yurchenko doppio carpio, un esercizio finora eseguito solo dagli uomini, e che ora prende il nome della ginnasta 26enne, quattro volte campionessa olimpica, essendo lei l'unica donna capace di realizzarlo.
La gioia del suo allenatore
Il salto ha ottenuto l'incredibile punteggio di 15.266, per un totale di 58.865 punti alla fine dei quattro attrezzi. "Ce l'ha fatta! Questo è tutto quello che posso dire", ha esultato il suo allenatore, il francese Laurent Landi. "Le persone, spero, si rendono conto che questa potrebbe essere l'unica volta nella loro vita in cui hanno visto un salto come questo eseguito da una ginnasta donna", ha aggiunto.
In difesa dei più deboli
Di recente Simone Biles è intervenuta in un caso di razzismo nel mondo della ginnastica artistica e ha fatto pesare il suo nome di campionessa nella giusta consegna di una medaglia a una bambina di colore precedentemente esclusa dal premio.