Scopre che il marito defunto la tradiva e invia foto hot nell’ufficio dell’amante: quando è lei la colpevole di revenge porn
La donna aveva scoperto foto e video compromettenti del marito defunto in un buco nel muro della cantina. Voleva vendicarsi ma è stata punita dal giudice
Scopre il tradimento del marito dopo che l’uomo è passato a miglior vita e pensa di vendicarsi dell’amante. Così porta le foto hard sul posto di lavoro di lei. La cosa però le costa una condanna a 6 mesi e 6 giorni di reclusione oltre a 222, 22 euro di multa per “vendetta pornografica”. La storia – raccontata dal Resto del Carlino e ripresa da Tgcom - è questa.
La scoperta dopo la morte del marito
A metà 2022 un'infermiera di 63 anni, fanese, viene a sapere dai carabinieri che il marito è stato trovato senza vita nel bagno di un fast food. Un malore gli è stato fatale. Quello che segue è un periodo di estremo dolore. Quando la donna si mette ad ordinare le cose del defunto consorte, però, trova in cantina, dietro un mobile, un buco nel muro. Controlla cosa ci sia dentro e scopre dei sex toys, intimo hot e soprattutto foto e video particolari che immortalano l’uomo intento a pratiche amorose con l’amante.
L'amante e il pentimento
Pare che già una quindicina di anni prima la donna, dipendente di un ente pubblico, avesse avuto una relazione con il marito dell’infermiera. Si era giunti a un passo dalla separazione, ma lui aveva giurato alla moglie di essere sinceramente pentito. Evidentemente, in seguito, la tresca era ripresa.
La moglie tradita stampa le foto
Fatto sta che la donna, nell’aprile dell’anno successivo alla morte del marito, decide di restituire i cimeli del peccato al mittente. Stampa 8 fotografie in bianco e nero su 2 fogli A4, li imbusta, scrive l’indirizzo dell’ufficio dove lavora la sua rivale e li fa arrivare anonimamente nel luogo di lavoro di lei rendendo pubblica la relazione clandestina intercorsa con suo marito.
Moglie e amante in tribunale
Così va però incontro alle conseguenze del codice penale. I media riportano che nell’aula giudiziaria erano presenti sia la vedova che l’amante del defunto.
L’avvocato Pia Perricci che difendeva l’accusata ha spiegato – stando a quanto si apprende dai media citati – che il tradimento scoperto “ha prodotto un dolore profondissimo oltre che delusione e rabbia” nella donna. “Presa dall’impeto ha consegnato tutta l’oggettistica alla donna in questione ma non era certamente nelle sue intenzioni farle del male” tanto da aver "richiesto immediatamente di chiudere questa triste vicenda con un patteggiamento facendosi aiutare con un supporto psicologico per affrontare non solo il dolore del lutto ma anche quello del tradimento. Siamo in presenza di una donna distrutta e ferita che ha posto fine immediatamente ai suoi comportamenti, comprendendo che l’unico responsabile del tradimento era il marito defunto, al punto tale che anche i giudici hanno compreso la non pericolosità della mia cliente vista l’esiguità della pena concordata”.