I lavori “per uomini” non esistono più. “Saldatore cercasi”: rispondono solo donne. Ecco com’è finita

In un’azienda metalmeccanica friulana, la chiamata disertata dai colleghi maschi. Assunte cinque saldatrici anche se resiste il tabu delle lavoratrici nei cantieri

Foto Ansa

di Redazione

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Fu il celebre film 1983, Flashdance, a sdoganare l'immagine della donna-saldatrice in fabbrica con una bellissima Alex Owens, operaia di giorno e ballerina di notte. Da allora, sulle riviste patinate, donne con un saldatore in mano se ne sono viste poche ma la manodopera metalmeccanica femminile impiegata nelle macchine utensili è cresciuta in silenzio. Nonostante tutto, cinque donne che rispondono a una chiamata per addetti alla saldatura, mentre i colleghi maschi neppure si presentano, non si erano mai viste e fanno capire perché abbia sempre meno senso parlare di "lavori per uomini". 

Tra fiamme ossidriche tranciatrici

Una storia di 'emancipazione all'acetilene' che arriva dalla Pilosio, azienda metalmeccanica di Tavagnacco (Udine) che si occupa della fabbricazione di ponteggi per le costruzioni. Pur tra i dubbi iniziali dei vertici dell'azienda - una realtà in crescita e, come molte altre, in affanno nel ricercare nuova manodopera da assumere - dopo periodi di servizio più o meno lunghi, le cinque operatrici oggi sostengono di non essere affatto a disagio nel maneggiare fiamme ossidriche, saldatrici a filo, tranciatrici e altri macchinari solitamente riservati a maestranze maschili. 

Una vita da metalmeccanica

Hanno tra i 21 e i 53 anni, alcune provengono da esperienze di tutt'altro genere, saloni di estetiste, società di catering, laboratori di panetteria e pasticceria. Chiara, 24 anni, non ha dubbi sul salto di qualità della propria vita: "se devi preparare pane e dolci ti alzi alle quattro del mattino - racconta - sacrifichi sabati e domeniche e la retribuzione è parecchio inferiore a quella dei metalmeccanici. Nei corsi di formazione ti insegnano a trattare i lieviti e a fare le torte, ma dei disagi a cui vai incontro mica ti avvisano. Alla Pilosio, invece, inizio alle 8 e finisco alle 5 del pomeriggio, entro ed esco bella fresca, non si suda e non ci si sporca. I week end, poi, sono intoccabili". Chiara ricorda che nel primo colloquio le fu assicurato che non sarebbe stata messa su una saldatrice": "peccato" rispose la ragazza, che così fu messa subito alla prova, e dopo un periodo di formazione iniziò a padroneggiare il cannello all'acetilene con grande padronanza. 

La reazione dei colleghi

E i colleghi maschi, come l'hanno presa? "All'inizio - spiega il direttore generale, Alessandro Zanatta - c'era un po' di diffidenza, si pensava le colleghe non potessero imparare a lavorare con gli stessi livelli di qualità. Poi tutti hanno capito quanto più ferma possa essere la mano di una donna in operazioni che richiedono una certa precisione. Perciò, dopo aver visto i risultati con le prime arrivate, abbiamo deciso di dare il via libera ai responsabili delle risorse umane. Significa che devono vagliare allo stesso modo le candidature che arrivano da entrambi i generi".

Il tabu delle lavoratrici nei cantieri

La progressione successiva, che a oggi pare tuttavia più difficile da compiere, riguarda l'ipotesi di inserimento di componenti femminili nel "core business" del gruppo Euroedile, che è quello dei ponteggi speciali in cantieri di costruzioni particolarmente complessi, come quelli per le strutture viarie o gli edifici storici soggetti a restauri. "Il tabù della lavoratrice nei cantieri edili sarà più difficile da infrangere - chiude Zanatta - ma se arrivasse la figura giusta non avremmo difficoltà a integrarla nel nostro organico".

15/01/2025
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