Le rose a San Valentino non vanno più, ecco i regali più romantici
La scelta del regalo perfetto è stata indagata dai ricercatori della National University di Singapore che hanno fatto sei esperimenti sullo scambio di doni
A San Valentino è meglio un mazzo di rose rosse o una scatola di dolci a forma di cuore? Prima di rispondere è bene sapere che, nonostante l’effetto ‘wow’ che entrambi provocano sul momento, nessuno dei due darà un piacere duraturo. Insomma, i regali tipici della festa degli innamorati rischiano di essere dimenticati presto. I fiori appassiscono, i dolci si mangiano - facendo ingrassare - e il ricordo passa. Meglio puntare a doni duraturi, per esempio una pianta in vaso al posto dei fiori recisi, oppure un libro scelto pensando ai gusti del partner.
Le scelte più consuete
Nei fatti però le cose vanno diversamente: lo scorso anno gli italiani hanno speso 350 milioni di euro per la festa degli innamorati, secondo il Codacons. Il 35% di noi ha scelto i cioccolatini, seguiti dai fiori (30%). Il 17% invece ha scelto i peluches e il 10% articoli di bigiotteria. Anche il 70% degli americani ha regalato caramelle o cioccolatini e, nel mondo, il 14 febbraio si scambiano in media 144 milioni lettere d’amore. Puntuale come ogni anno anche la rivista finanziaria Forbes ha pubblicato la lista dei regali perfetti per stupire le donne: assenti i fiori, la lista include invece lingerie di seta, anelli d’oro, cuscini beauty per dormire e svegliarsi riposati, scrub per il corpo, libri di poesie, borse e profumi griffati, carta da lettere cool. Immancabili nell'elenco, invece, i cioccolatini.
Fiori, frutta e cuori
La scelta del regalo perfetto è stata però recentemente indagata dai ricercatori della National University di Singapore che hanno fatto sei esperimenti sullo scambio di doni tipici delle occasioni più festeggiate al mondo, dal Natale alla festa degli innamorati. Per San Valentino sono stati fatti dei test con mazzi di rose, bouquet di fiori misti, scatole di dolciumi e cesti di frutta a forma di cuori.
Se il regalo non si mangia
Gli autori sono giunti ad una amara e sorprendente verità: “Chi compra doni per le feste lo fa ricercando l’effetto sorpresa ma il piacere del momento non sembra incidere sul gradimento prolungato né sul coinvolgimento del cuore di chi li riceve, - spiega Adelle Yang, coautrice dell’indagine pubblicata recentemente su Psychological Science. Si legge negli esperimenti che la soddisfazione di chi riceve un regalo che resta, quindi non sfiorisce o non si mangia, è maggiore.
Regali sbagliati
“Questa discrepanza nelle scelte si conferma anche quando si invertono i ruoli e il donatore diventa ricevente. Questa testardaggine nel voler fare regali per soddisfare i propri bisogni piuttosto che quelli di chi li riceve, persiste anche invertendo i ruoli”. Lo studio fa forse anche luce sul meccanismo che induce a fare spesso i regali sbagliati, senza pensare cioè ai gusti di chi li riceverà, nelle altre feste comandate. In primis a Natale, periodo dell’anno in cui l’abitudine a riciclare i doni graditi raggiunge picchi da record.