I robot diventano femmina per essere più intelligenti
Secondo gli esperti, l’intelligenza artificiale necessita di un “imprinting” femminile: più creatività e problem-solving
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Empatia, negoziazione e persuasione, storicamente qualità tipiche dell’universo femminile, prenderanno sempre più piede nella progettazione dei cosiddetti “bot” cognitivi. Ne sono convinti gli esperti del settore robotico che mirano a migliorare il quoziente emotivo delle intelligenze artificiali. Come scrive il Corrierecomunicazioni.it, i robot e le altre “creature” smart, si stanno evolvendo in chiave “cognitiva”: un tipo di mutazione che richiede e richiederà sempre più una progettazione e configurazione delle “macchine” con caratteristiche appartenenti più alle donne che agli uomini.
Il robot empatico
Creatività, problem-solving, empatia, negoziazione e persuasione sono le “caratteristiche” in cima alla classifica delle competenze necessarie nel campo dell’intelligenza artificiale. “I lavori del futuro ad elevata capacità professionale e quindi anche i più pagati includeranno quelli in cui le competenze saranno misurate sulla base dell’EQ, il quoziente emotivo, e non solo più del ‘tradizionale” IQ, il quoziente intellettivo”, sottolinea dal Financial Times il chief economist della Bank of England Andy Haldane. Qualità non esclusivamente femminili ma è vero che sono le donne ad essere “storicamente” identificate come padrone del mondo dell’emotività. L’intelligenza artificiale potrebbe quindi divenire presto un campo d’azione “dominato” dalle donne.
Il futuro lascia ben sperare
Stando a dati di Linkedin, ad oggi gli uomini occupano l’80% delle posizioni lavorative nel campo dell’AI. Eppure secondo molti esperti le donne avranno la meglio nella seconda generazione delle Intelligenze artificiali.