Roberta Bruzzone, la violenza subita da giovane e la scelta: "Così aiuto a smascherare i manipolatori criminali"
Nella video intervista, Roberta Bruzzone parla di sé e del suo lavoro: dalla violenza psicologica subita in una situazione sentimentale complicata, alla scelta del lavoro di criminologa.
Difficile da credere, ma anche Roberta Bruzzone, la criminologa che tutti i giorni in tv vediamo così determinata e volitiva, si è trovata a subire una violenza psicologica, in una situazione sentimentale complicata e pericolosa. Era molto giovane e ne è uscita più rafforzata nel carattere. Ce lo racconta in questa intervista in cui presenta il suo nuovo e primo programma da conduttrice.
Il vademecum per smascherare i manipolatori criminali
Parlare di se stessa è importante e utile perché questa esperienza negativa l’ha aiutata a capire meglio le dinamiche manipolatorie, quelle dinamiche che studia da tutta la vita e che l’hanno portata a combattere una battaglia per aiutare le persone a difendersi dalle menti criminali. E, oltre a dibatterne in tante trasmissioni Rai (soprattutto a “Ore 14” e “Vita in diretta”), ora offre un vademecum preciso per smascherare i manipolatori criminali nella docu-serie “Nella mente di Narciso” (otto puntate da 25 minuti, produzione La Casa Rossa) disponile su RaiPlay da martedì 26 novembre.
Chi sono i manipolatori affettivi
“È un programma - spiega la criminologa e psicologa forense - dedicato a smascherare i manipolatori affettivi in maniera molto concreta attraverso esempi reali, molto pratici e comprensibili da parte di chiunque. Un aiuto per difendersi da tutti coloro, non solo maschi ma anche femmine, che possono in qualche modo portarci a dubitare del nostro valore fino a trasformarci in vittime”.
I quattro casi di cronaca
I quattro casi di cronaca nera da cui si prende spunto sono: Benno Neumair, il giovane che nel gennaio 2021 a Bolzano uccise i genitori Peter Neumair e Laura Perselli, poi l’omicidio di Sarah Scazzi, il delitto di Temù (l’omicidio da parte delle figlie di Laura Ziliani) e il caso Tramontano-Impagnatiello (l’uccisione della giovane fidanzata incinta). Supportata da una griglia che raccoglie tutte le caratteristiche specifiche del narcisista maligno, la psicologa indaga le personalità degli assassini al centro delle vicende raccontate, dimostrando come siano affetti da disturbo narcisistico, con tutte le ripercussioni devastanti sulle loro vittime.
La paura dell'uomo nero
In questa intervista, poi, Roberta, consulente per i casi di cronaca nera più eclatanti degli ultimi anni e diventata un personaggio televisivo ricercatissimo, ci racconta anche perché i delitti in famiglia sono in aumento esponenziale, come si sviluppa una personalità narcisistica, le responsabilità dei genitori e della società. E, inoltre, la criminologa si apre sul suo privato, cosa la fa soffrire, cosa la fa star bene, cosa l’ha fatta più indurire, il rapporto solido con il marito Massimo Marino. Alla domanda com’eri da bambina, risponde: “C'erano bambini che avevano paura dell'uomo nero, io andavo a cercarlo…”