La prima volta di una donna a capo della Cia: Trump sceglie Gina Haspel, accusata di torture
È una conquista che forse non farà gioire le femministe per l’accusa di avere permesso la pratica del waterboarding sui prigionieri
Gina Haspel sarà la prima donna a capo della Central Intelligence Agency. Lo ha deciso il presidente Usa Donald Trump che l’ha nominato a capo dell'intelligence americana al posto di Mike Pompeo, che l'aveva voluta come sua numero due. Considerata competente e tostissima, la Haspel ha 61 anni e una vita nell'intelligence americana. Ha fama di essere un “falco” con vasta esperienza all'estero e in incarichi sotto copertura, ma ha anche una macchia legata alla gestione di una prigione segreta della Cia in Thailandia nel 2002, dove i sospetti membri di Al Qaida, stando a rivelazioni di stampa, furono sottoposti a torture e interrogatori con metodi non autorizzati, come il famigerato waterboarding.
La donna-falco
A causa di quella vicenda nel 2013 Haspel si vide negare la conferma a vice direttore ad interim del National Clandestine Service; poi la scelta lo scorso febbraio di nominarla vice di Pompeo alla Cia fu messa in discussione, con la commissione intelligence del Senato che chiese a Trump di ripensarci. Da più parti infatti la sua nomina sollevò interrogativi sulla possibilità che ciò implicasse l'intenzione da parte di Pompeo di ristabilire la pratica, anche alla luce delle dichiarazioni di Trump, che in campagna elettorale non aveva fatto mistero che a suo avviso la tortura poteva funzionare nella lotta al terrorismo. Secondo alcune ricostruzioni fu poi James Mattis, insediato dal tycoon alla guida del Pentagono, a chiarire che quello era ormai un capitolo chiuso.
La richiesta di arresto per le torture fatte col suo consenso
In maniera simile si era mosso anche Barack Obama quando nel 2009, appena arrivato alla Casa Bianca, dichiarò che non avrebbe processato i membri della Cia coinvolti nel controverso programma di interrogatori: era il suo modo per indicare che si guardava al futuro e non al passato. Ma il passato è riemerso anche di recente per Gina Haspel, quando nel giugno 2017 il centro europeo per i diritti umani e costituzionali chiese al procuratore generale in Germania di emettere un ordine di arresto nei suoi confronti proprio per le accuse di aver supervisionato le torture dei sospetti terroristi. Haspel è alla Cia dal 1985 e la gran parte della sua carriera è stata caratterizzata da incarichi sotto copertura. Ha ricevuto diversi riconoscimenti per il suo servizio, compreso il 'George W. Bush Award' di eccellenza per la lotta al terrorismo.
Una conquista per le donne?
Per questi lato oscuri molti sostengono che la sua nomina non verrà confermata dal senato americano e le accuse di torture saranno anche i motivi per cui probabilmente nessuna femminista gioirà per la “prima volta di una donna a capo della Cia”.