Diventa un’eroina la pilota che ha salvato i 142 passeggeri del Boeing col motore esploso
L’ex top gun viene celebrata su tv e social media per suo sangue freddo. Nel suo Boeing 737 rimasto danneggiato da un’esplosione
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Sta diventando un'eroina nazionale, sulle tv e sui social media americana, l'ex top gun Tammie Jo Shults, 56 anni, la pilota che è riuscita martedì a fare un atterraggio di emergenza a Filadelfia dopo il suo Boeing 737 era rimasto danneggiato alla fusoliera, alle ali e ad un finestrino da un motore esploso in volo. Tutti salvi i 143 passeggeri, tranne una donna quasi risucchiata dal finestrino rotto, trattenuta da altri viaggiatori ma morta poi in ospedale.
La donna dai nervi d’acciaio
Un miracolo merito dell'esperienza e della freddezza della pilota della Southwest Airlines, ora celebrata da tutti. 'Quella donna ha i nervi d'acciaio, è stata fantastica, le spedirò una cartolina di auguri a Natale', dice Alfred Tumlinson, di Corpus Christi, Texas. E' solo una delle tante voci di un coro su Facebook e Twitter, dove i passeggeri, i loro famigliari ma anche tanti utenti si congratulano con la Shults per il coraggio e l'incredibile sangue freddo con cui ha gestito l'emergenza. Ha parlato con i passeggeri per rassicurarli mentre a bordo regnava il caos.
La freddezza nonostante il caos a bordo
Molti, paralizzati dal panico, sbagliavano ad indossare la maschera dell'ossigeno mentre altri restavano feriti nel tentativo di trattenere la donna vicino all'oblo rotto e di tappare il finestrino con oggetti e indumenti che venivano risucchiati all'esterno. Lei ha preso i comandi e ha parlato con voce ferma e fredda alla torre di controllo: 'No, non c'è un incendio a bordo. Abbiamo perso una parte dell'aeromobile. Dicono che c'è un buco e che una persona è finita fuori. Dobbiamo abbassarci un po' e fare un atterraggio di emergenza', ha spiegato, scambiando poi informazioni tecniche, come se niente fosse accaduto.
La sua carriera
Quando Tammie Jo Shults cercò di iniziare la carriera in aeronautica le fu detto che le ragazze non erano accettate nella scuola per piloti. Ripiegò su veterinaria. Ma non aveva abbandonato il sogno di volare. Provò ad entrare prima nell'Air Force e poi, con successo, nella Marina. Diventò una delle prime donne pilota nella storia della Marina americana e una delle prime a guidare un F-18, facendo anche l'istruttore. Dopo una carriera brillante, si dimise nel '93 e passò a lavorare nel settore privato. E' sposata con un altro capitano della Southwest Airlines, con cui ha due figli, di 2 e 4 anni. Fino a ieri facevano una vita tranquilla. Da oggi la mamma è una eroina nazionale ricercata da tv e giornali.