Le pari opportunità sono roba da donne, ma è davvero uno scandalo la delega a un uomo?
Vincenzo Spadafora è stato nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per le Pari opportunità. È la prima volta
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“Crederò a una raggiuta uguaglianza di genere il giorno in cui vedrò una ministra della Difesa e un ministro per la Pari Opportunità”. Pronunciai questa frase anni fa a proposito di un dibattito sulle vituperate quote rosa. Oggi ci siamo e, in verità, alla Difesa una donna (Elisabetta Trenta) succede una collega (Roberta Pinotti) ma non sono proprio sicura che ci si trovi di fronte a una raggiunta uguaglianza di diritti, oltre che di doveri. Se guardiamo ai numeri di questo governo, infatti, la rappresentanza maschile è schiacciante.
Il primo delegato per le Pari Opportunità
Salutiamo invece come una novità assoluta nelle istituzioni italiane la nomina di un uomo, Vincenzo Spadafora, quale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per le Pari opportunità e giovani. Non è un ministro ma, del resto, non lo era nemmeno Maria Elena Boschi nell’esecutivo Gentiloni.
Braccio destro di Di Maio, 44 anni, Spadafora è deputato M5S e ha un passato come Garante dell'Infanzia. Prima ancora è stato presidente di Unicef Italia. Insomma un curriculum da non buttare via e invece dobbiamo registrare la levata di scudi di tante che si dicono indignate per il fatto che la delega sia andata a un uomo infrangendo una tradizione ormai consolidata.
Quali le competenze di Spadafora?
Fra le associazioni che hanno mostrato preoccupazione c’è l’Auser: 'Completato l'esecutivo del Governo del cambiamento in cui ci sono 11 donne su 69 e la delega alle Pari Opportunità e giovani è andata a un uomo: Vincenzo Spadafora', sottolinea Vilma Nicolini dell'Osservatorio Auser, che augura comunque 'buon lavoro al nuovo governo'. Tuttavia, aggiunge, 'scorrendo il curriculum di Spadafora non notiamo tante competenze in materia di pari opportunità e questo ci preoccupa'. 'Su parità di genere e diritti, il nostro Paese continua ad essere molto indietro nelle classifiche internazionali'. 'Sono certa - conclude Nicolini - che il neo sottosegretario alle pari opportunità sia consapevole del grande lavoro che l'aspetta e che saprà informarsi su cosa l'Italia non ha fatto in tema di abusi, violenza maschile sulle donne, discriminazioni e pari opportunità. Noi vigileremo e terremo gli occhi aperti'.
Critiche pretestuose
La vigilanza, per carità, è sempre meglio esercitarla ma se andassimo a guardare i curriculum delle donne che hanno preceduto Spadafora alla delega in questione, troveremo poco o niente di attinente alla materia. Insomma se la critica è sulle competenze possedute, pare pretestuosa. Ciò che invece sembra dare più fastidio è che la delega sia finita nelle mani di un uomo. Ma chi ha detto che le pari opportunità debbano essere gestite per forza da una donna? Come se l’essere nata femmina potesse dare, a prescindere, maggiore competenza in materia. Senza contare il fatto che per tanto tempo il ministero per le Pari Opportunità è stato il contentino concesso da parte di esecutivi, di destra e di sinistra, decisamente maschilisti. Insomma, mai come in questo caso mi sento di dire “lasciamolo lavorare”.