L'assurdità di dare 9 in condotta ai due studenti che colpirono la professoressa: scuola nella bufera. Parlano genitori e psicologa
Molte le polemiche. L’insegnante si dice “umiliata” e si rivolge a due legali. Il Movimento Italiano Genitori giudica il 9 in condotta “diseducativo”. Il parere della psicologa Elisabetta Rotriquenz. Le parole del ministro
Una notizia sta sollevando un coro di polemiche e facendo discutere: quella della promozione col 9 in condotta dei due studenti che l’11 ottobre dell’anno scorso spararono ad aria compressa pallini di gomma su una professoressa, Maria Cristina Finatti, 61 anni, durante una lezione di Scienze all'Its Viola Marchesini di Rovigo. E’ stata in primo luogo la docente colpita al volto a reagire, dicendosi umiliata dalla decisione. “Potevo perdere l'occhio”, ha osservato.
L’insegnante si è rivolta a due legali, Tosca Sambinello e Nicola Rubiero, considerando uno schiaffo morale la decisione scaturita dagli scrutini. Per questo i suoi avvocati vogliono fare richiesta di accesso agli atti per risalire ai documenti scolastici che attestino le valutazioni di fine anno della classe. “Quando avremo la conferma formale della promozione – dicono - come del fatto che, a quanto ci risulta, le sospensioni non sono mai state applicate, saremo pronti ad aggiornare subito il ministro Valditara”.
La domanda che molti si pongono su questa storia in definitiva è una: è giusto non punire un comportamento così grave nei confronti di un insegnante? E’ più opportuno perdonare? Cosa si insegna ai giovani in questo modo?
Il parere della psicologa
Secondo la nota psicologa Elisabetta Rotriquenz "al di là di quello che è stato deciso nella scuola, ciò che conta a livello psicologico nell'era dei social è il messaggio che questa decisione lascia ai giovani e alle famiglie. È lecito che alcuni ragazzi colpiscano una docente e per loro non ci sia nessuna conseguenza? Ciò che si trasmette è il disvalore della condotta degli studenti che alla base evidenzia mancanza di rispetto, offesa e azione potenzialmente pericolosa per la salute della persona".
Un grave pericolo per i giovani. "In generale i ragazzi - continua Rotriquenz - oltre che di limiti, necessitano anche di confini per testare la tenuta del sistema familiare, per misurare la coerenza dei genitori e la loro capacità di garantire un contenimento sano e sicuro: le regole e i no sono fondamentali nella crescita di un soggetto, favoriscono lo sviluppo del senso morale e soprattutto aiutano a tracciare i confini psichici, perché laddove non ci sono confini, possono emergere disagi e inquietudini". Non è un caso che "ad oggi gli adolescenti manifestano un preoccupante tasso di bullismo e di comportamenti a rischio. E ciò dipende in gran parte dall'impulsività, protetta dal lassismo educativo fino alla mancanza totale di regole nell'educazione familiare e scolastica".
Per questo "è indispensabile dare delle regole ai bambini e agli adolescenti, iniziando dai comportamenti fondamentali: come si sta a tavola, agli orari, il rispetto degli altri e degli adulti, l'uso appropriato del telefono, il rispetto delle regole elementari di convivenza civile, il controllo degli impulsi e dell'aggressività, il rispetto dei principi su cui si basano le relazioni di qualità. I giovani devono imparare l'arte di vivere, alla cui base stanno l'empatia e la convivenza civile".
La posizione del Moige
Il Moige, Movimento Italiano Genitori, giudica il 9 in condotta diseducativo e parla di “fatto inaccettabile". Per il direttore generale Antonio Affinita "una scuola che educa non può permettere che accadano simili episodi, e che i responsabili a fine anno abbiano il medesimo voto in condotta di studenti modello. La scuola deve insegnare che le proprie azioni hanno un peso, bisogna assumersi le proprie responsabilità e rispondere per i danni causati. Dando loro il 9 in condotta legittimiamo comportamenti violenti e diamo un messaggio profondamente sbagliato ai giovani. A chi ha comportamenti da bullo verso compagni o docenti stiamo dicendo che non fa nulla di grave, mentre chi subisce le prepotenze si sente abbandonato e colpito per una seconda volta. Questi ragazzi devono prendersi le proprie responsabilità, trovare un modo per restituire in termini di bene, per il male che hanno fatto, così che - conclude - possano comprendere l'errore e non ripeterlo".
Il provveditore: "Percorso educativo interno"
Suona di tenore diverso quanto dichiarato dal provveditore scolastico di Padova-Rovigo, Roberto Natale: “I provvedimenti presi nei loro confronti per il fatto che li ha coinvolti non hanno mai previsto, da parte della scuola, bocciatura o sospensione basate sul voto in comportamento. Si è preferito, invece, intraprendere un percorso educativo interno, facendo svolgere ai ragazzi servizi a favore dell’istituto, seguiti da insegnanti ed educatori”.
Ma - non è eccessivo ripeterlo - è giusto non punire casi tanto gravi? O punire in maniera tutto sommato lieve, sia pur con un fine rieducativo?
Che messaggio si manda promuovendo i due ragazzi come se nulla fosse? Uno avrebbe sparato alla docente, mentre l'altro avrebbe filmato l'atto e lo avrebbe diffuso sui social network, rendendolo virale. Per i due erano scattati cinque giorni di sospensione dalle lezioni. Nel fatto, per altro, furono coinvolti con ruolo secondario o marginale – stando ai media - anche altri tre studenti.
Ad Abbiategrasso decisione diversa
La notizia della promozione dei due responsabili, comunque la si guardi, lascia in testa un grande punto interrogativo. Anche perché la decisione va in direzione contraria rispetto a quanto accaduto ad Abbiategrasso (Milano), dove uno studente che aveva aggredito una professoressa con un coltello è stato invece bocciato.
Le parole del ministro Valditara
"Rispetto l'autonomia di ogni scuola - ha detto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara - tuttavia la scelta di dare 9 in condotta a chi ha aggredito una professoressa mi lascia sorpreso anche per il messaggio diseducativo che ne può derivare”. Ed ha aggiunto: “La scuola è presidio imprescindibile di educazione al rispetto. Ho chiesto una relazione dettagliata".
Il deputato leghista Sasso: E’ un errore”
Il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Istruzione, si esprime senza tentennamenti. "Da educatore prima e da padre poi – afferma - trovo totalmente inopportuno, diseducativo e ingiusto quel 9 in condotta dato a chi si è reso protagonista pochi mesi fa di fatti gravissimi. Qual è il messaggio che lanciamo ai nostri ragazzi?".
La sottosegretaria Frassinetti: “Diseducativo”
Anche il sottosegretario all'Istruzione e al Merito Paola Frassinetti non ha dubbi. "Con tutto il rispetto per l'autonomia scolastica, trovo davvero diseducativo dare 9 in condotta. Il messaggio che passa è che un atto così grave non abbia alcuna influenza sulla valutazione della condotta – dichiara - Mi rassicura il fatto che il Ministro Valditara abbia chiesto una relazione dettagliata sulle motivazioni della decisione".
La difesa del ragazzo
Stando a quanto si legge su Tecnicadellascuola.it, l’avvocato difensore dello studente che ha sparato i pallini, ricorda: “Fin dall’inizio abbiamo sottolineato che si trattava di un episodio circoscritto. Il ragazzo ha avuto 9 in condotta e la media dell’8. Il suo impegno è stato confermato da tutti gli insegnanti: siamo soddisfatti per lui, non è stato facile, un singolo episodio rischiava di compromettere tutto”.
Gli avvocati promettono battaglia
Sempre su Tecnicadellascuola.it uno dei legali di Finatti però afferma: “Abbiamo sentito la professoressa e si è detta delusissima per le promozioni, visto quanto accaduto a inizio anno. E' rimasta inoltre mortificata del fatto che alla scuola di Abbiategrasso sia stato bocciato l’alunno che accoltellò una professoressa mentre a Rovigo tutto è filato liscio come nulla fosse. Due pesi e due misure. Ma i princìpi e i valori della scuola, si è chiesta la nostra cliente, non dovrebbero essere sempre gli stessi? Per lei, dopo le percosse subite, è una sberla morale”.