Tormentava la dipendente con molestie verbali: condannato a pagare 100mila euro

La sentenza contro l’imprenditore presenta aspetti inediti: una condanna per molestie esclusivamente verbali e l’entità del risarcimento

Tormentava la dipendente con molestie verbali condannato a pagare 100mila euro
di Redazione

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«Con te avrei paura di fare sesso, secondo me gli uomini li distruggi», «usi giocattoli erotici» e ancora: «Ti metterei un cuscino sulla faccia e...». Erano di questo tenore i commenti e gli insulti rivolti quotidianamente da un piccolo imprenditore del settore tessile in alta Lombardia a una dipendente davanti ai colleghi. E, come racconta Il Corriere della Sera, l’uomo non si tratteneva neppure con i fornitori: «Facciamo un cambio merce, io ti do lei», o di fronte ad altri impiegati durante le fiere, quando riferiva di una disponibilità sessuale della sua dipendente e invitava: «Dai, andiamo tutti con lei nello sgabuzzino».

Mobbing sessuale

Questo trattamento, configurabile come mobbing sessuale, è durato cinque anni (2008-2013): un «autentico inferno lavorativo e umano», come ha affermato la donna davanti ai giudici. L’impiegata ha denunciato a settembre 2013, si è infine dimessa a luglio 2014, e finalmente la decisione appena depositata dalla sezione lavoro del Tribunale civile di Como le ha dato ragione. La sentenza contro l’imprenditore presenta almeno un paio di aspetti inediti: una condanna per molestie esclusivamente verbali (quindi senza alcun contatto o approccio fisico), ha configurato quindi una sorta di mobbing sessuale che ha comportato anche l’entità del risarcimento: 105 mila euro, circa 150 mila con le spese.

L’autodifesa

Per difendersi, l’imprenditore ha denunciato la donna per calunnia ma la sua denuncia è stata archiviata. L’uomo ha pure provato a sostenere che in azienda si viveva soltanto un clima informale e goliardico. Versione alla quale si è opposto il legale Domenico Tambasco, con la consulenza di parte di Harald Ege (un’autorità in materia, lo studioso che ha introdotto il termine mobbing in Italia) e il sostegno della consigliera di pari opportunità della provincia di Como. La donna ormai da anni aveva attacchi di panico, è stata costretta a prendere psicofarmaci prescritti dal suo medico, è stata visitata da altri specialisti; al consulente nominato dal Tribunale, ha spiegato: «Le molestie mi infastidivano da morire, ma avevo il mutuo da pagare, c’era la crisi e non era facile trovare un altro lavoro».

12/04/2018
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