“Troppi insulti razzisti sui social”: modello brasiliano preso di mira per lo spot tv dei biscotti
La triste storia di Junior Ventura, diventato il bersaglio dei razzisti su Facebook, per la pubblicità del Mulino Bianco : 'Mi sono detto che girare la faccia dall'altra parte può andare bene fino a un certo punto'
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Le pubblicità di biscotti e merendine Barilla sono diventate una tradizione tanto forte in Italia che la famiglia del Mulino Bianco è diventata una metafora. L’esempio di una coppia ispirata da sentimenti buoni come i suoi biscotti. Tutto molto edificante ma solo finché la coppia in questione è bianca, come l’omonimo mulino. Guai a mostrare spot televisivi con una coppia mista, come quella della pubblicità dei biscotti Schiaccianoci in cui Leo, interpretato da Junior Ventura, si accompagna a Greta, 'colpevole' di essersi accasata con un uomo dalla pelle scura.
Gli insulti sui social
Ma è stato sul giovane modello che si sono scatenati i commenti più triviali: «Sono stufo di vedere pubblicità con l'africano appena sbarcato e con una fidanzata italiana! A cosa vogliono abituarci... alle invasioni?». «Si tratta bene il clandestino, biscotti di marca e concubina italiana». Questo il tenore dei commenti apparsi su Facebook, corredati addirittura da inviti a boicottare il marchio. Il dramma è che in tanti hanno mostrato di condividere i commenti razzisti con una pioggia di like.
Un giovane lavoratore danneggiato
Junior Ventura, trentenne brasiliano emigrato con la mamma a Torino nel 2000, diploma all'Itis Casale, cameriere in un locale di Vanchiglia e modello a tempo perso, è diventato così l’oggetto di insulti e giudizi xenofobi. Di questi tristi eventi ha parlato Maria Teresa Martinengo su La Stampa raccogliendo lo sconcerto del giovane: «Mi sono detto che girare la faccia dall'altra parte può andare bene fino ad un certo punto, ma girarsi sempre è un po' come dire che permetto che tutto questo avvenga». Insomma le centinaia di attacchi razzisti che gli sono arrivati gli hanno fatto male.
Razzismo strisciante
Anche all'agenzia torinese che ha presentato Ventura come modello per lo spot, si fanno delle riflessioni: «Mi rendo conto del male che è stato fatto a questo ragazzo - spiega Brune Cirederf di Studio2Fashionevents - Pensavo che quello spot potesse essere un'occasione importante per Junior, un lancio, invece gli ha fatto solo del male perché altri clienti che avevano preso contatti, visto quanto è successo, non lo hanno più chiamato». Un danno quindi anziché un lancio, ma anche una sconfitta per una società intera che si scopre sempre più razzista.