"Ricordatemi come vi pare" il murale dedicato a Michela Murgia scatena la polemica prima di essere inaugurato
"Sapere che Michela Murgia faccia ancora tanto rumore mi riempie di gioia", dice Laika1954. "Questo muro vuole essere un raggio di luce in questo momento storico buio"
La polemica quando si tratta di Michela Murgia sembra essere una assurda garanzia. Anche oggi che la grande scrittrice e intellettuale non c'è più -è scomparsa il 10 agosto del 2023- qualsiasi citazione in un discorso o richiesta di intitolarle uffici, palazzi, aule o vie - adesso anche un murale- a qualcuno costantemente non va giù. Generalmente a tutte quelle associazioni politiche a cui lei in vita ha dato fastidio con i suoi discorsi e i suoi libri, femministi, inclusivi, antifascisti e soprattutto laici, in un Paese che ancora mischia lo Stato con la Chiesa. Ma forse è questa la sua più grande eredità, il dibattito critico intorno al suo nome, quello sì non morirà mai.
Dove si trova il murale
Il gigantesco murale di 100 mq realizzato in memoria di Murgia dall'artista Laika1954, all'interno di un progetto più ampio sostenuto da Einaudi, Mondadori e Rizzoli, sarà inaugurato l'11 luglio alle 19 ha infastidito come al solito i suoi detrattori. Il murale si trova sulla parete della sede del municipio V in via di Torre Annunziata.Il progetto nasce dall'incontro fra Pietro Turano (vicepresidente Arcigay Roma) e l'artista Laika1954 e dal desiderio comune di omaggiare l'autrice e intellettuale sarda con un'opera pubblica a Roma dove viveva ormai da tantissimi anni. La scrittrice è rappresentata con un dei suoi ultimi copricapo che ha indossato mentre conviveva con un tumore al quarto stadio. Indimenticabile la sua narrazione riguardo la malattia libera da tutta quella trama intrisa di guerra e combattenti che spesso viene usata per parlare delle cure contro il cancro. Per Murgia il tumore era un ospite sgradito ma comunque parte di lei.
"Tutta la città di Roma e la comunità queer di tutto il paese sono particolarmente legate a Michela Murgia, che oltre ad aver supportato le attività della nostra associazione ha portato avanti una fondamentale elaborazione sul queer, la genitorialità e le famiglie, la violenza di genere patriarcale e omotransfobica" - dichiara Pietro Turano. "È stata in vita, ed è ancora per tutte e tutti, un riferimento insostituibile. Quest'opera non è un santino, ma un regalo alla comunità e alla città, per celebrare insieme una donna che ci ha donato strumenti e nuove lenti per leggere la nostra realtà e orientarci. La risposta agli attacchi strumentali della destra è partecipare all'inaugurazione", conclude Turano. La famiglia queer infatti è stata una delle ultime sue battaglie di civiltà. Lei che per prima si era costruita una famiglia di anima più che di sangue, composta fra gli altri dai suoi figli d'anima ma anche da Roberto Saviano, Chiara Valerio e Lella Costa. Tutti e tre oratori durante il suo funerale.
Michela Murgia fa ancora tanto rumore
"Sapere che Michela Murgia faccia ancora tanto rumore mi riempie di gioia - ha dichiarato Laika -; Questo muro vuole essere un raggio di luce in questo momento storico buio, in cui si cerca di cancellare i progressi fatti in termini di diritti, di ostacolare ogni possibile passo avanti". Nei giorni scorsi ci sono state polemiche da Pro Vita per questa opera e sui social se ne discute da giorni: "Non mi faccio dare lezioni da una compagine politica che critica un murales e nel frattempo lavora per intitolare un aeroporto ad uno dei personaggi più controversi della storia del nostro paese. A Pro Vita e famiglia - dice l'artista romana - chiedo di sorridere ogni tanto: siamo in democrazia (per ora) e nessuno vi impedirà di non abortire, di sposarvi e fare famiglia secondo il vostro credo. La stessa libertà deve valere per tutt". E conclude: "Questa grande opera la dedico a Michela, che ci manca ma che è sempre con noi, e alla sua famiglia. Ma anche a Pietro Turano e il mio team che è la mia famiglia, 'quella che mi sono scelta'".
La polemica
Sul caso si è espresso anche il consigliere meloniano Daniele Rinaldi: "Per permettere la realizzazione del murale è stato interdetto l’accesso pedonale al municipio e questo sta creando dei disagi importanti, perché viene utilizzato in maniera impropria il passo carrabile. Invierò a brevissimo una nota alla polizia locale per segnalare questa situazione". A sinistra una prima risposta è arrivata da Elisabetta Piccolotti dell’Alleanza Verdi Sinistra italiana: "L’odio della destra per Michela Murgia continua anche dopo la sua morte. Pro-vita e FdI se le inventano di tutte pur di non rivedere il suo sorriso in un murales, a Roma. Fateci pace, Michela rimarrà un simbolo di laicità e tolleranza per tutte e tutti noi".