Chi era Martha Gellhorn, moglie di Hemingway e unica donna che prese parte allo sbarco in Normandia

Donna combattiva e avventurosa, di straordinario talento che non si fece mai fermare dal marito che l'avrebbe preferita a casa e non in giro per i fronti di tutto il mondo

di Claudia Sarritzu

E' triste che un primato come quello di essere stata l'unica donna a documentare lo sbarco in Normandia passi in secondo piano al fatto di essere stata anche la terza moglie Ernest Hemingway e anche l'unica che lo lasciò. Stiamo parlando di Martha Gellhorm, donna combattiva e avventurosa, che non si fece mai fermare dal marito che l'avrebbe preferita a casa che in giro per i fronti di tutto il mondo, “Sei un corrispondente di guerra, o una moglie nel mio letto?, le diceva il non certo femminista grande scrittore. E in fondo il loro fu sì un grande amore ma anche una storia di grande rivalità tra cronisti. Conosciuti in Florida nel 1936, si erano poi innamorati in Spagna, durante la guerra civile, dove tutti e due erano lì come inviati di guerra. Nel 1940 si sposarono ma poi già nel 1944 lei lasciò lui e quando le veniva chiesto il perché, rispondeva: "Sono stata una scrittrice per oltre 40 anni, ero una scrittrice prima di incontrarlo e sono stata una scrittrice dopo che l’ho lasciato, perché dovrei essere semplicemente una nota a piè di pagina nella sua vita?".

Martha prima di Hemingway

Martha Gellhorn iniziò la sua vita avventurosa a 28 anni. Dopo aver lasciato il college e aver iniziato a lavorare come reporter di cronaca nera per un giornale locale, era riuscita ad arrivare in Europa pagandosi il viaggio scrivendo la brochure della nave su cui si sarebbe imbarcata. Entrò a Parigi con soli 75 dollari, due valigie e una machina da scrivere. Per vivere e per passione scriveva un po' di tutto: alternava la scrittura di articoli di reportage sulle condizioni delle donne lavoratrici per la United Press, a pezzi di moda per Vogue. Diceva: "Mi piace scrivere, alla fine è l'unica cosa che non mi annoia o sgomenta, o mi riempie di dubbi" . Grande amica di Eleanor Roosevelt spesso la andava a trovare alla Casa Bianca, dove si mettevano a scrivere insieme i loro articoli. "È un vero e proprio lavoro, essere donna, non è così? Non puoi semplicemente fare il tuo lavoro in pace perché allora sei un’egoista. Devi sempre fare due cose contemporaneamente" (da una lettera di Martha a Eleanor Roosevelt). 

L'incontro tra i due

Gellhorn era diretta in Spagna in qualità di corrispondente della Guerra civile ed è lui a seguirla facendosi accreditare da un'altra testata giornalistica. Insieme raccontano mezza Europa travolta da fascismo, franchismo e nazismo. Insieme testimonieranno l'ascesa di Hitler. Saranno presenti quando in Cecoslovacchia verrà firmato il Trattato di Monaco. E poi nei campi di concentramento di Dachau. L'amore per il giornalismo di guerra è ben sintetizzato da questa frase: "Il luogo in cui voglio essere è dove esplode tutto, far parte della storia". Nel 1940 si sposano e nel 1941 viaggiano in Cina, ed Hemingway decide di battezzare quel viaggio di lavoro, come la loro luna di miele. Ma sarà un disastro, rischiano costantemente la vita, ma l'amore è forte ed Hemingway le lascia una lettera in cui scrive: "Sono perso senza di te. Con te mi diverto tanto perfino in un viaggio così schifoso".

Sbarco in Normandia, unica donna: Martha Gellhorn

A Martha la villa a Cuba dove il marito è felice, non piace. Si sente in gabbia. La guerra ormai è una droga. Vuole stare in trincea e raccontare. Così di nascosto al marito riuscì a imbarcarsi per l'Inghilterra e poi raggiungere il fronte con quei 160 mila uomini che fecero la storia su quella spiaggia quel giorno, il 6 giugno del 1944, e lei fu l'unica donna presente. Per Ernest Martha ormai era una rivale nella scrittura e una moglie totalmente assente. Alla fine fu lei a lasciarlo riconquistando la sua tanto amata libertà. 

Dove venne pubblicato il suo lavoro

Il Collier’s Weekly, la rivista per cui lavoravano marito e moglie preferì - per lo sbarco - accreditare Hemingway poiché come scrittore era molto più noto di lei. Benché Martha fosse una professionista molto quotata e con grande esperienza, non poteva competere con la notorietà del marito. Il Collier diede grande risalto agli articoli scritti dal marito. Diverso fu il trattamento riservato a lei. Pubblicò il suo reportage solo il 5 agosto, a pagina 16, senza alcuna fotografia, né un riferimento al rocambolesco espediente escogitato dalla donna per trovarsi in prima linea.