Marta Fascina “vedova” inconsolabile, il post per Silvio Berlusconi e l’imbarazzo dei colleghi: “Devi tornare”

"Auguri amore mio, legati per sempre", scrive l'ex compagna del Cavaliere che è assente dal Parlamento da quasi quattro mesi. Tanti i colleghi che la sollecitano a tornare al lavoro

di Redazione

Il lutto disperato di Marta Fascina, che da quasi quattro mesi vive ritirata e non frequenta il Parlamento, sta diventando un caso interno a Forza Italia e non solo. Ormai sono in tanti a suggerirle benevolmente di superare il trauma per la perdita del compagno Silvio Berlusconi, ma la benevolenza da qualcuno viene letta come un perentorio suggerimento a “tornare a lavorare”. Dal fratello di Silvio, Paolo Berlusconi, a Gasparri e Tajani gli inviti a tornare in Parlamento stanno ormai tradendo un certo imbarazzo per l’assenza prolungata della parlamentare. 

Fascina: "Auguri amore mio, legati per sempre" 

Nel giorno del compleanno di Silvio Berlusconi, il 29 settembre, Marta Fascina ha espresso tutto il suo sconforto con un posto sui social: "Amore mio oggi è il tuo compleanno. Auguri a Te, leader indiscusso della politica italiana e mondiale, illuminato statista, lungimirante e straordinario imprenditore, campione nello sport, re della comunicazione, ma soprattutto uomo buono, generoso e giusto". E ancora: "Auguri a Te che sei entrato nei libri di storia. A Te che sei baluardo di democrazia e di libertà. A Te che sei un esempio di concretezza, pragmatismo, dinamismo, visione per le future generazioni. A Te che hai cambiato il modo di vedere ed interpretare il mondo. Auguri a Te che hai solo fatto del bene all'Italia ed agli Italiani. A Te che hai donato incondizionatamente amore, speranza, armonia e fiducia. Auguri a Te che ogni giorno scaldi ed illumini il mio cuore. Sono certa che, nel regno dei cieli, tu stia continuando a guardare il mondo con quel 'sole in tasca' che ti ha sempre accompagnato, legato a quella vita che tanto amavi e che mai avresti voluto lasciare. Ma mi fa male non stringere la tua mano, mi fa male non poterti abbracciare, mi fa male non poterti guardare negli occhi e con il nostro sguardo complice rassicurarci sull'amore che ci lega e ci legherà per l'eternità. Io resto sempre un passo dietro di Te e con la concreta certezza che, prima o poi, le nostre mani torneranno a ricongiungersi e noi torneremo ad essere nostri per l'eternità. Buon compleanno amore mio, ti amo eternamente. Tua Marta", conclude.

Gasparri: Fascina potrà unirsi a noi quando vorrà 

Marta Fascina non si è presentata al “Berlusconi day” a Paestum, ma del resto la sua presenza non era annunciata. Tuttavia, a mezze voci, della sua prolungata assenza dal Parlamento si è parlato in quell’occasione. "Io non devo fare inviti a nessuno. Da qui va un messaggio di affetto a Marta Fascina che è stata accanto a Berlusconi con una fedeltà, un affetto, un amore che ancora le causano un grande dolore. Quindi, in qualsiasi momento Marta Fascina vorrà unirsi a quella che è la sua famiglia politica, sarà per noi una gioia". Ha risposto così Maurizio Gasparri, proprio a margine della festa per Berlusconi a Paestum, ai cronisti che gli chiedevano se volesse rivolgere a Marta Fascina un invito a tornare in campo. "Dovrà decidere lei tempi e modalità perché tutti abbiamo sofferto per questa perdita immensa. Immagino che lei, che è stata accanto a Berlusconi in questi anni con grande dedizione e affetto, sia ancora molto colpita da questo evento. Sarà lei a doverlo decidere, noi non dobbiamo fare appelli e niente a nessuno. Lei – ha continuato Gasparri - è un riferimento umano di affetti di una comunità in cui svolge anche un ruolo politico. Quando se la sentirà, mi auguro presto per lei perché l'insegnamento di Berlusconi è quello di andare avanti e di proporsi, quindi lei, che è stata accanto al presidente, troverà, mi auguro presto, la forza di svolgere anche un ruolo di primo piano. È lei che deve deciderlo", ha concluso.

Paolo Berlusconi: con Fascina non servono chiarimenti 

Non diverso il messaggio di Paolo Berlusconi: con Marta Fascina "non c'è bisogno di nessun chiarimento, tra noi c'è grande amore". Il fratello dell’ex leader Fi ha risposto così a una domanda sulle polemiche scaturite dal suo invito a tornare in Parlamento di qualche giorno prima. Allora aveva detto: "Silvio c'è. Ci ha momentaneamente lasciato, ma c'è sempre. Basta con le lacrime, l'ho detto anche a Marta (Fascina, ndr), che è inconsolabile, ma che deve trovare la forza di tornare in Parlamento perché è un suo diritto ma soprattutto un suo dovere. Dobbiamo essere sereni e addirittura felici, perché abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo, amarlo e viverlo". 

Si interroga l’esperto di diritto

Insomma, la situazione comincia a creare disagio persino fra gli amici di Forza Italia e Il Giornale, testata vicina al partito fondato da Berlusconi, ha addirittura interrogato un esperto di diritti del lavoro. «In linea generale l'elaborazione del lutto può riempir uno, due giorni, massimo tre - spiega l'avvocato Cesare Pozzoli, uno dei più noti giuslavoristi milanesi - può dipendere dai contratti collettivi e c'è anche qualche contratto che distingue il grado di parentela del defunto. Un conto è se ti muore la mamma, altra cosa è un figlio». Invece Marta Fascina vive da quasi 4 mesi lontana dal Parlamento. Ma per Pozzoli: "non è questione giuridica ma politica". Del resto «la posizione del deputato non è paragonabile o assimilabile a quella dell'operaio, dell'impiegato o del dirigente». Insomma non ci sono gli obblighi che valgono per le altre categorie.

Se sta male, il malessere va certificato

Ma se il dolore è troppo forte? « Se uno ha un crollo - avverte Pozzoli - una malattia, un esaurimento nervoso, si farà certificare questo stato di grave prostrazione dal medico e con lo scudo di quel certificato potrà rimanere a casa, per un periodo che può arrivare fino a un anno. Naturalmente, il lavoratore in questione può essere sottoposto in qualsiasi momento ad una visita fiscale dei medici dell'Inps». Difficile che possa essere il caso di Marta Fascina: «Direi proprio di no. I parlamentari non hanno certo il dovere giuridico di andare a Montecitorio o Palazzo Madama e i giornalisti si divertono spesso a compilare classifiche degli assenteisti che incassano migliaia di euro ma non hanno tempo per raggiungere il Palazzo». 

L’alternativa

Insomma: «È un problema che non può essere affrontato con le armi del diritto, o meglio non esistono obblighi giuridici», ma « le sollecitazioni di queste ore mi sembrano inviti accorati a riprendere il posto che le spetta in società. Tutti si augurano che Marta Fascina trovi le energie e le risorse per riavvicinarsi a Montecitorio. Non ci sono adempimenti, semmai verso gli elettori, sotto il profilo morale. Se l'impossibilità a riprendere lo spazio pubblico dovesse proseguire, penso che lei ne prenderebbe atto. E a quel punto ragionerebbe sulle proprie dimissioni, proprio per rispetto verso le istituzioni, i cittadini che l'hanno votata e la vita pubblica del Paese».