Marie Kondo: al terzo figlio crolla la regina del riordino. La rivincita delle persone normali
Finisce l'epoca dei cassetti con scomparti perfettamente ordinati e il bianco a profusione. Anche la regina del riordino cade
Sembrava un sogno dai toni tenui. Bianco a profusione e spazi perfettamente equilibrati. E tutto, tutto rigorosamente in ordine. Esageratamente in ordine. Incredibilmente in ordine.
Ve lo ricordate? Il mito di Maire Kondo, ordinata già dal nome, come se fosse un tratto del suo DNA. Semplice e bilanciato e che non esce più dalla testa. Era il 2011 quando, con tutta la grazia del sol levante, si è imposta al mondo con il suo best seller "Il magico potere del riordino". Per un attimo ci ha illusi tutti, abbiamo creduto davvero di poter diventare altro da noi stessi. Convinti che, tra decluttering e scatoline per organizzare i cassetti, anche le nostre case sarebbero diventate instagrammabili e bianche. Angelicamente bianche, fatto salvo per quella pianta di felce verde giungla che dà un tocco in più.
Merie Kondo un po' ci ha convinti, un po' ha fatto leva sul nostro senso di colpa. Ha continuato a dirci, in quaranta lingue diverse - tante sono le lingue in cui è stato tradotto il suo libro -, che con un minimo di forza di volontà ce l'avremmo fatta anche noi. Ce l'ha detto anche attraverso una serie targata Netflix dove, entrando in punta di piedi nelle vite di disordinati cronici, tra pianti e "lasciar andare" liberava armadi, case e vite lasciandosi alle spalle famiglie più felici.
LE VITTIME DI MARIE
L'ordine ti aiuta a capire cosa vuoi davvero, con il solito parallelismo tra l'ordine delle case e quello della testa. Marie ci ha giudicati tutti, o almeno ci ha fatti sentire giudicati. Casalinghe disperate, single incalliti, giovani alla prima esperienza di vita da soli e pure la coinquilina dell'università. Tutti ci sono cascati, tutti ci hanno provato, prima di abbandonare il suo libro - pieni di frustrazione - al primo bookcrossing disponibile.
L'ARRIVO DEL TERZO FIGLIO
Ma, c'è sempre un ma. Marie Kondo, con i suoi collettoni da collegiale e le sue ballerine comode, non aveva fatto i conti con la maternità. O meglio, con il terzo figlio. Un vecchio detto dice che con uno te la puoi cavare, con il secondo riesci a tenere. Ma il terzo figlio è come il sesto. Il terzo figlio è quell'elemento che fa scavallare le famiglie e da normali le rende numerose. Dall'ordine determina il caos.
E così la povera Marie, stando al Washington Post, alla fine è crollata. In un webinar ha confessato (o forse si è lasciata sfuggire?) che con l'arrivo del terzo figlio ha smesso di riordinare la sua casa. Non ce la fa più. Non riesce più ad applicare il suo infallibile metodo.
Ora, anche se c'è da immaginarsi che il suo disordine equivalga più o meno al nostro post pulizie di Pasqua, possiamo tirare tutte e tutti un sospiro di sollievo. La rivincita per noi persone normali è servita e ora ce la godiamo nel nostro confortante caos quotidiano.