Maria Grazia Cucinotta: "Così ho imparato a essere felice e a tenere lontano il male"
"Oggi facciamo tutti una vita di corsa e ci dimentichiamo di vivere. Ecco, io grazie alle donne che lottano contro il tumore, ho imparato che tutto è importante. Anche prendersi dieci minuti per ricordarti che esisti al di là degli impegni, dei doveri, del lavoro e di tutto il resto. Ciò che conta è fare qualcosa che ti renda felice. Perché è la felicità la prima arma per sconfiggere questo male"
“Oggi facciamo tutti una vita di corsa e ci dimentichiamo di vivere. Ecco, io grazie alle donne in rosa, alle donne che hanno combattuto il tumore, ho imparato che tutto è importante. Anche prendersi dieci minuti per te stessa e per ricordarti che esisti al di là degli impegni, dei doveri, del lavoro e di tutto il resto. Ciò che conta è fare qualcosa che ti renda felice. Perché è la felicità la prima arma per sconfiggere questo male". Maria Grazia Cucinotta parla con trasporto ed emozione perché il tema della lotta al cancro la coinvolge in prima persona da anni. Ha appena tagliato il nastro del villaggio della salute della “Race For The Cure”, la quattro giorni organizzata da Komen Italia a base di sport, corretta alimentazione, benessere psicologico e conferenze nei 25 mila metri quadrati del Circo Massimo di Roma che culminerà domenica con la maratona in rosa per ribadire ancora una volta quanto la prevenzione possa fare nella lotta al tumore al seno.
Invecchiare è un dono
E l’attrice del “Postino”, che proprio al microfono di Milleunadonna anticipa i suoi prossimi tre film, è visibilmente emozionata per uno degli impegni nei quali si spende di più a livello umano: "È un appuntamento che aspetto ogni anno da 23 anni perché faccio il carico d’amore e di voglia di vivere. Le “donne in rosa” mi hanno insegnato l’importanza della prevenzione capace di salvarti la vita: il tumore se preso in tempo si può sconfiggere per sempre. E soprattutto mi hanno insegnato l’amore per la vita e che invecchiare è un dono e non qualcosa che ti deturpa o che ti fa sentire di non essere all’altezza”. Poi racconta: “In questi anni ho incontrato migliaia di donne che purtroppo hanno contratto il tumore e quello che ho notato è che non si ha più vergogna di dire che si è malate".
Perché gli uomini scappano
"Certo, ancora oggi c’è chi si vergogna: il fatto è che il cancro al seno colpisce la donna nella sua femminilità. E a volte ci si ritrova da sole perché gli uomini spesso scappano davanti al dolore e alla sofferenza perché il cancro è una malattia che fa paura. Attraverso la Komen però tante donne riescono ad affrontare il tumore con il sorriso: stando insieme si fanno forza l’una con l’altra, c’è vera condivisione. Il tumore lo si sconfigge tutte insieme”. Tenere alla larga il tumore dalla propria vita vuol dire anche assumere uno stile di vita adeguato.
Così ho imparato a essere felice
E Maria Grazia Cucinotta ci regala la sua testimonianza: “Ho imparato che cosa vuol dire alimentarsi in modo sano, ma anche fare sport e soprattutto cercare di stressarsi il meno possibile. Può sembrare leoastico raccomandare di ricordarsi di esistere, ma non è così. E funziona”.