'Assunta a tempo indeterminato dopo essere diventata mamma': la storia straordinaria di Delia
Succede in un'azienda in provincia di Trieste. Dove il datore di lavoro dice: 'Prima le persone, poi i numeri'. E attrezza gli spazi di lavoro per aiutare le madri
'Il lavoro è come una famiglia. Bisogna trovare il modo di non far andare via le persone'. Specie se si tratta di future mamme. C'è una storia in totale controtendenza nazionale a rendere un po' meno tetre le cronache quotidiane. Una storia che ha per protagonista una lavoratrice di origine palermitana, Delia Barzotti, nel Triestino. Delia lavora per la Cpi-Eng, e continuerà a farlo ancora meglio di prima dopo aver detto al suo datore di lavoro di essere incinta. Le è stato offerto un contratto a tempo indeterminato. Niente pressioni, niente ricatti più o meno espliciti. Azienda e dipendente si sono venute reciprocamente incontro.
'Ho chiesto io di tornare subito al lavoro'
Delia Barzotti ha deciso di tornare a lavoro subito dopo la scadenza della maternità obbligatoria. L'azienda ha attrezzato uno spazio per il coworking che comprende un'area creata apposta per i bambini, con una educatrice che si occupa di loro. Alternandosi alla mamma che usa lo spazio di lavoro condiviso due giorni alla settimana per stare vicina alla sua bambina. Lo stipendio le è stato adeguato, così da permetterle di pagare i servizi di coworking, compresa l'assistenza alla neonata. Niente a che vedere con le dimissioni da firmare in bianco che molte donne sono obbligate a firmare all'atto dell'assunzione, nel caso di maternità.
'Aperti a nuove esperienze'
Christian Bracich, titolare dell'azienda triestina, conferma la volontà di proseguire in questa direzione. In una recente intervista a Repubblica Lavoro, ha detto: 'L'azienda è fatta di persone, non di numeri. È questa la nostra filosofia. Se una persona è valida, va valorizzata. Siamo aperti a nuove esperienze'. Questo comprende l'assunzione part time di un'altra impieata che ha un bambino di sei mesi, e diversi posti da manager ricoperti da donne.