Lucia Annibali a 10 anni dall’acido sul volto: “Non potevo neanche piangere, ho subito più di 26 operazioni, così sono sopravvissuta"
La donna che ha subito un tentativo di omicidio e che ha avuto il viso devastato dal lancio di acido rivela le sue riflessioni su violenza e amore tossico. Ecco che fine hanno fatto il suo ex Luca Varani e i suoi complici
Se c'è una donna simbolo della rivalsa dopo la schiacciante violenza maschile, è proprio Lucia Annibali che è stata tra gli ospiti dell'ultima puntata di Che Tempo Che Fa ed è stata intervistata da Fabio Fazio. Avvocata, cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica e deputata dal 2018 al 2022, Annibali ha presentato il suo libro "Il futuro mi aspetta. Dal dolore alla speranza, una voce contro la violenza di genere", scritto a oltre dieci anni di distanza dall'aggressione subita da parte di Altistin Precetaj e Rubin Talaban - che ora è libero - pagati da Luca Varani per gettarle dell'acido in faccia. Un tempo sufficiente per pensare proprio al futuro che l'attende, un futuro di donna che non si è lasciata cancellare nonostante il suo ex fidanzato abbia tentato proprio di annullare il suo volto e quindi la persona intera.
Le operazioni sul volto di Lucia Annibali
Ma come sono stati questi dieci anni? Lucia lo racconta con una serenità che deve essere il frutto di un carattere più che risoluto: "Quello dell'ospedale è stato un passaggio difficilissimo, un'esperienza tremenda, ho fatto 26 o più operazioni, non le ho più contate a un certo punto. Un'esperienza in parte definitiva, però io - altrimenti non sarei qui, non ne avrei nemmeno la forza di continuare a raccontarmi - ho scelto di riprendermi in mano la vita, mi sono messa al centro, mi sono rimboccata le maniche e ho scelto. me stessa...".
Le ustioni sul viso e la forza da sopportare
Tanto tempo passato fra le corsie d'ospedale e tanto dolore, non solo fisico: "Mi avevano detto che non potevo nemmeno piangere ... L'esperienza del Centro Grandi Ustionati è stata da un lato molto forte, molto impegnativa, a ripensarci oggi mi chiedo come ho fatto …, però è anche un luogo per me bellissimo, di contatto con me stessa , il luogo in cui ho capito chi sono, cosa posso fare, quali sono le mie risorse, le mie capacità, come se io lì dentro fossi sbocciata...".
Il pensiero che sta dietro la violenza maschile
La sua è però anche una storia esemplare di come si possa esprimere la violenza di genere: “Sulla violenza maschile contro le donne credo ci sia ancora veramente tanto da fare, soprattutto nel pensiero, che non è soltanto maschile ma anche femminile, che tende a giudicare ancora le donne che vivono un'esperienza di violenza, perché forse non sono troppo forti per uscirne in tempo, perché non dicono subito di no.... Ci sono quindi tutti questi stereotipi e pregiudizi, che poi è proprio ciò di cui la violenza sulle donne si nutre. Bisognerebbe chiarire il concetto per cui una donna subisce violenza perché incontra un uomo violento, non perché sceglie di subire la violenza . È molto importante stabilire le responsabilità, se vogliamo aiutare le donne a non sentirsi responsabili".
Come riconoscere l'amore tossico
Non bisognerebbe chiamarlo amore se non accostandogli un aggettivo che lo renda un ossimoro: "L'amore tossico è esattamente il contrario di tutto ciò che è e che deve essere l'amore: l'amore è cura, pazienza, accoglienza, l'amore". L'amore tossico è ciò che toglie libertà, che spegne, che ti comprime, che non sa valorizzarti, è tutto ciò che ti rende profondamente infelice. È un qualcosa che non può che portarti verso l'infelicità e il pericolo. Si riconosce da una serie di comportamenti: dalle parole, dal tono aggressivo, dal comprimere la libertà con dei gesti concreti, anche la libertà di pensiero o quella di esprimere dei sentimenti. Poi c'è il senso del possesso che non ti permette di vivere, di godere delle persone e di te stessa".
Dal caso Annibali a quello di Giulia Cecchettin
Annibali non può che apprezzare la proposta di Gino Cecchettin sull'educazione affettiva nelle scuole: "Sono molto d'accordo su questo, la violenza è radicata non solo nella nostra struttura culturale ma anche economica e sociale, perché gli stereotipi partono anche da come è organizzata la nostra società e il nostro Paese. Credo che sia un tema che possa interessare i giovani, la mia riflessione è, però, chi parlerà di questo? Perché il pensiero è importante, cioè che cosa si pensa di questi rapporti, del rapporto tra uomo e donna nei ragazzi, e allora è importante che ci sia un pensiero maturo anche lì, che abbia elaborato questi stereotipi, che sia un pensiero culturalmente evoluto".
Che fine ha fatto Luca Varani
Nel tentato omicidio di Lucia Annibali ci furono un mandante e due esecutori materiali che le gettarono l'acido addosso. Si tratta dell'ex fidanzato Luca Varani e di Rubin Talaban insieme a Altistin Precetaj. L'ex avvocato, che è in carcere dal 2013, è stato condannato in via definitiva a 20 anni di carcere per tre diversi reati: dalle lesioni gravissime al tentato omicidio, visto che ci fu anche il tentativo di manomettere il gas della cucina di Lucia Annibali, ma anche atti persecutori. Il fine pena dovrebbe arrivare prima del 2033 perché con la buona condotta ha diritto a uno sconto di 45 giorni ogni 6 mesi.
Che fine hanno fatto Rubin Talaban e di Altistin Precetaj
I due uomini che hanno materialmente commesso il reato sono stati condannati a 12 anni ma Rubin Talaban è già libero. Fu condannato a 12 anni insieme a Altistin Precetaj ma è uscito prima del previsto, dopo aver scontato 9 anni, grazie alla buona condotta e alla liberazione anticipata. E' stato comunque espulso in Albania. Il compenso pattuito per i due albanesi era di 30mila euro .