La lista delle ragazze trofeo e il caso di sessismo al liceo: la punizione che non ti aspetti per gli studenti

Il liceo Visconti di Roma corre ai ripari con le punizioni: un 'inutile' 6 in condotta e la formazione con Telefono Rosa. "Con il 5, al contrario, non sarebbero stati ammessi alla maturità"

di Claudia Sarritzu

E così arrivano i tanto attesi provvedimenti per quegli studenti dell'ultimo anno del liceo classico Visconti che nei giorni scorsi hanno appeso alla posta di una classe una lista delle ragazze conquistate. Un gesto che palesemente prova come la donna venga percepita come un trofeo, appunto come un oggetto da esporre. Il punto non è punire ma educare. Perché questo elenco ci dice chiaramente che i ragazzi coinvolti e anche tutti gli altri (e le altre) che non si sono indignati hanno un estremo bisogno di una educazione al rispetto e alla parità di genere. E' anche vero che suona strano dover assistere a comportamenti di questo tipo portati avanti da giovanissimi quando non si fa che parlare di patriarcato, sessismo, cultura dello stupro. Ma forse non basta. Ora ne abbiamo la prova.

La sospensione

Il consiglio di classe ha così deciso di punirli con un sei in condotta e una sospensione simbolica di sei giorni, commutata in un'attività con Telefono Rosa, visto che l'anno scolastico ormai è finito. L'attività in realtà coinvolgerà tutti gli studenti e riguarda incontri di formazione con psicologhe e avvocate dell'associazione. "Non ci saranno percorsi di volontariato in nessun modo" tiene a precisare la presidente di Telefono Rosa Gabriella Carnieri Moscatelli che poi aggiunge: "Abbiamo dato massima disponibilità e le nostre professioniste entreranno in aula già dalla prossima settimana. Siamo contente che l'istituto si sia subito reso conto della gravità del gesto. Questo ci rincuora e ci dà speranza. Non possiamo non condannare il comportamento, ma siamo pronte a lavorare con gli studenti e le studentesse affinché capiscano cosa hanno fatto. Devono comprendere che atti come questo alimentano la cultura maschilista e patriarcale che dobbiamo sconfiggere". I provvedimenti disciplinari nei confronti dei 7 maturandi erano stati annunciati ieri dalla preside del prestigioso liceo della capitale che aveva definito "grave" l'episodio e per questo aveva convocato per oggi pomeriggio un Consiglio di classe. "Bene che siano stati presi provvedimenti - commenta Mario Rusconi, presidente dell'Associazione nazionale presidi di Roma - anche se il 6 in condotta ha un'influenza minima sul credito scolastico che si calcola sulla media di tutte le materie. Con il 5, al contrario, non sarebbero stati ammessi alla maturità"

La formazione con Telefono rosa

"Non possiamo non ammettere di essere rimaste senza parole nel leggere la notizia della lista affissa da alcuni studenti del Liceo Visconti. Trattare le proprie compagne come conquiste e trofei sottolinea la direzione che sta prendendo la nostra società. Una società che tratta le donne come prede, senza alcun rispetto. Come Telefono Rosa da sempre chiediamo alle Istituzioni di sostenerci nei nostri progetti di educazione e formazione dei giovani e delle giovani. Dobbiamo aprire un dialogo con gli studenti e le studentesse. Eppure ci siamo sempre ritrovate da sole nel fare questo tipo di iniziative. Dopo aver letto la notizia siamo state contattate proprio dal Liceo Visconti per organizzare tempestivamente un incontro con i ragazzi e le ragazze, non solo con gli autori del gesto ma anche con i loro coetanei e le loro coetanee". Lo afferma la presidente di Telefono Rosa Gabriella Carnieri Moscatelli. "Abbiamo dato massima disponibilità e le nostre professioniste entreranno in aula già dalla prossima settimana - aggiunge - Siamo contente che l'istituto si sia subito reso conto della gravità del gesto. Questo ci rincuora e ci dà speranza. Non possiamo non condannare il comportamento, ma siamo pronte a lavorare con gli studenti e le studentesse affinché capiscano cosa hanno fatto. Devono comprendere che atti come questo alimentano la cultura maschilista e patriarcale che dobbiamo sconfiggere. L'unico modo per farlo è appunto aprire un dialogo, sensibilizzare e informare. Partiamo dai giovani per invertire la cultura. Noi ci abbiamo sempre creduto e per questo faremo il possibile per mettere in campo la nostra professionalità e le nostre conoscenze".

Le parole della ministra 

"L'affissione della lista delle 'ragazze trofeo' al liceo classico Visconti, nel cuore di Roma, da parte di alcuni studenti dell'ultimo anno, è un fatto grave che dimostra come episodi di patetico maschilismo siano ancora lontani dall'essere sradicati. E, soprattutto, rivela l'entità del problema educativo che abbiamo di fronte". Lo afferma la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella in un post su Facebook. "Un problema che - aggiunge - tanto nell'individuazione delle cause quanto nella ricerca delle soluzioni non si può pensare di demandare totalmente alla scuola, tantomeno alla 'società o al cosiddetto 'gruppo dei pari' (i coetanei con cui si hanno in vario modo rapporti e confronti). La povertà educativa sempre più evidente e dilagante, anche in contesti nei quali appare difficile parlare di degrado o disagio sociale, deve interpellare innanzi tutto le famiglie. E' la famiglia il luogo primario in cui i ragazzi imparano (o non imparano) le relazioni fra le persone, i diritti e i doveri, il rispetto e la libertà. E questo insegnamento è frutto di un'educazione che è fatta di protettività ma anche di responsabilità. L'abdicazione a questa responsabilità è un problema del nostro tempo, che investe tutti, indipendentemente dal contesto economico e sociale. Da Caivano al centro storico di Roma. Lo Stato c'è e vuole esserci, mettendo a disposizione delle famiglie strumenti e servizi per esercitare il proprio ruolo. Ma quel ruolo - conclude - nessuno potrà mai sostituirlo, ed è necessario che chi ne è titolare torni a esercitarlo".