Linda Cerruti e la foto dello scandalo: denunciati gli autori dei commenti sessisti

Una foto della campionessa di nuoto artistico in costume aveva dato il via a commenti diffamatori: individuati e denunciati gli autori. Un impiegato romano, un trentenne residente in sardegna, un dipendente pubblico del Friuli Venezia Giulia e gli altri

di redazione

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Era l'agosto dello scorso anno. Linda Cerruti, di rientro dagli europei di nuoto artistico carica di medaglie (ne ha vinte ben otto), aveva pubblicato una splendida foto di lei, al mare, in una posizione tipica della sua disciplina. Era bastata una semplice foto in costume da bagno per dare il via allo 'scandalo' carico di critiche e commenti sessisti e indecenti.

Ma la campionessa non si era piegata, aveva risposto a tono e deciso di rivolgersi alle autorità per difendersi da chi l'aveva apostrofata in modo oltraggioso. Per sé stessa e per tutte le ragazze che in silenzio subiscono le stesse violenze verbali. Oggi la prima vittoria. La Polizia infatti ha identificato e denunciato all'Autorità Giudiziaria 12 tra gli autori della diffamazione a mezzo internet ai danni della campionessa.

 

Le indagini, condotte anche dagli esperti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Genova, e coordinate dalla Procura della Repubblica di Savona, con il supporto del Servizio Polizia postale di Roma, hanno permesso d'identificare 12 utenti della rete, ritenuti autori dei commenti diffamatori più condivisi. Tra questi un impiegato romano, cinquantenne; un operaio veneto; due pensionati residenti in Lombardia; un dipendente pubblico quarantenne, residente in Friuli Venezia Giulia ed un trentenne, residente in Sardegna.

'Sono basita e schifata dalle centinaia di commenti sessisti e volgari'

Vale la pena qui ripubblicare la risposta da manuale di Linda Cerruti:  “Come ogni anno, dopo mesi e mesi di sacrifici, è arrivata quella settimana in cui alzo la testa fuori dall’acqua, e respiro. Sia chiaro, non mi sto lamentando, ma sto solamente riportando la realtà quotidiana che è stata più che ripagata da una carriera piena di soddisfazioni. (...) Stamattina una mia amica mi invia uno di questi post condiviso dalle testate giornalistiche sulla loro pagina Facebook, lo apro e rimango letteralmente basita nonché schifata dalle centinaia, probabilmente migliaia, di commenti fuori luogo, sessisti e volgari che lo accompagnano. Qui sopra, scusandomi in anticipo con le giovani atlete che mi seguono per quanto leggeranno (ma l’alternativa è il silenzio, che è uno dei motivi per cui oggi leggiamo ancora queste cose), riporto alcuni screenshot esemplificativi della pochezza di alcune frasi a commento della foto. Dopo più di 20 anni di allenamenti e sacrifici, trovo a dir poco VERGOGNOSO e mi fa davvero male al cuore leggere quest’orda di persone fare battute che sessualizzano il mio corpo. Un sedere e due gambe sono davvero quello che resta, l’argomento principale di cui parlare? Il minimo, nonché l’unica cosa che posso fare, è denunciare l’inopportunità di quei commenti, specchio di una società ancora troppo maschilista e molto diversa rispetto a quella in cui un domani vorrei far nascere e crescere i mie figli. Ci tengo, allo stesso tempo, a ringraziare tutte le persone che hanno preso le distanze da questi commenti, mi hanno “difesa” ed hanno apprezzato la foto per quello che è: l’immagine di un’atleta di nuoto artistico orgogliosa dei suoi risultati. E’ questa l’Italia che orgogliosamente rappresento portando la bandiera tricolore in giro per il mondo.”

Sei autori dei commenti sono stati perquisiti, altri sei convocati

Con la partecipazione dei Centri operativi per la sicurezza cibernetica della Polizia postale della Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lazio, Umbria e Sardegna, sei internauti sono stati destinatari di una perquisizione informatica delegata dalla Procura di Savona, mentre gli altri sei sono stati convocati presso i Centri operativi della propria città e dovranno rispondere del reato di diffamazione aggravata. I provvedimenti adottati nella fase delle indagini preliminari, informa la Polizia, costituiscono uno strumento per la prosecuzione e conclusione dell'attività investigativa.

12/01/2023
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