"Non farti fo**ere", Lilli Gruber lancia l’allarme sul “supermercato” del porno

Il nuovo libro-denuncia che indaga i meccanismi economici e le implicazioni sociali del "supermercato del porno online", un fenomeno esploso e pericoloso per i minori

Foto Ansa e Instagram 

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“Indovinate chi sono le protagoniste principali del porno online? Le donne, che hanno un ruolo degradante, sono sottomesse, malmenate. Il tema concerne tutti. Non possiamo delegare al porno l’educazione sessuale e sentimentale dei nostri ragazzi”, ha detto Lilli Gruber che è stata ospita di Fabio Fazio sul Nove. La giornalista è in libreria col suo nuovo saggio inchiesta dal titolo forte ma efficace: Non farti fo**ere. "Sì, è un titolo molto forte", spiega Gruber. "È un libro denuncia. Nessuno parla del supermercato" online di contenuti vietati ai minori che nella realtà sono raggiungibili anche a chi ha meno di 18 anni. Il 30% che passa sulle nostre connessioni internet sono immagini esplicite. Sono dati di fatto".

Nessuna restrizione

Si tratta di uno studio che denuncia quanto il mondo del porno sia disponibile sul web senza restrizioni almeno per età a giovani inconsapevoli che poi, spesso, riproducono anche nelle loro primissime esperienze reali comportamenti malsani senza comprenderne il significato. Continua Gruber che non vuole certo censurare nulla, ma: “Così si costruisce un immaginario pericolosissimo. Io non demonizzo nulla, voglio solo consapevolezza. Possiamo avere l’educazione sessuale e sentimentale nelle scuole come materia d’obbligo? Per favore, politici, date l’educazione sessuale come materia obbligatoria nelle scuole italiane. Non possiamo delegare al porno l’educazione sessuale e sentimentale dei nostri figli”.

Il sottotitolo 

Il sottotitolo del libro pone una domanda essenziale: "Dittatura del porno o democrazia del piacere?". Che il mercato pornografico domini internet è sotto gli occhi di chiunque. Neppure ce ne rendiamo conto perché le immagini esplicite sono ovunque e ci siamo assuefatti anche alle immagini violente. Questo libro mette al centro i dati, ma ci sono anche interviste e riflessioni su un fenomeno esponenziale che a briglie sciolte macina soldi e fa il lavaggio del cervello a minori che non hanno strumenti per capire. Ma l’attenta analisi di Lilli Gruber affronta non solo le conseguenze sui ragazzi e sulle ragazze, ma anche gli aspetti più politici connessi all’ascesa di una società pornografica di massa.

Una deriva senza controllo

E vi chiederete cosa c'entra il porno con la politica. La politica è ovunque c'è o viene negata una scelta di libertà. E i contenuti violenti senza una conoscenza appresa dalle famiglie o a scuola porta i giovani a credere che quella sia la sessualità. La sessualità ovviamente non è una. Non può avere regole se non quella del rispetto ma come può rispettare il porno generazioni di ragazzine e ragazzini inconsapevoli e ignoranti in materia? La giornalista quindi è preoccupata per una deriva senza controllo di contenuti virtuali che vengono confusi con la realtà"Dobbiamo mobilitarci, dobbiamo pretendere dai politici una rivoluzione culturale per far uscire l’Italia dall’apatia di fronte a un fenomeno che minaccia il nostro tessuto sociale, già fortemente sfibrato. L’Unione Europea deve imporre ai fornitori di pornografia l’obbligo di far pagare i clienti. In parole povere, per vedere devi pagare. E una gran parte del problema dei minori sarà risolto".

Non farti foere Lilli Gruber lancia lallarme sul supermercato del porno

16/04/2024
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