La storia fantastica di Yodit, nata in Eritrea, arrivata in Italia come rifugiata e ora dottoressa

"Se non avessi avuto questa preziosa opportunità avrei rischiato la vita provando ad attraversare in tutti i modi il Mar Mediterraneo pur di scappare dalla mia realtà"

La storia fantastica di Yodit nata in Eritrea arrivata in Italia come rifugiata e ora dottoressa
di Redazione

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La storia che vi raccontiamo è quella di Yodit Tewelde Habtay, una ragazza di 33 anni nata in Eritrea che nel 2019 è arrivata in Italia dall’Etiopia con lo status di rifugiata. Oggi Yodit ha esaudito un sogno che sembrava impossibile: laurearsi con 110 e la lode, in Mediterranean Food Science and Technology al dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo.

La laurea grazie a una borsa di studio

Le trema la voce per l'emozione mentre viene proclamata dottoressa. La conquista di questa laurea è legata alla partecipazione al progetto dei corridoi universitari per studenti rifugiati UniCoRe promosso dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR): "Se non avessi avuto questa preziosa opportunità – racconta Yodit – avrei rischiato la vita provando ad attraversare in tutti i modi il Mar Mediterraneo con la speranza di scappare da una realtà in cui i diritti umani vengono calpestati ogni giorno". Gli studenti che, come Yodit, sono stati selezionati in base al merito accademico e alla motivazione hanno potuto usufruire di una borsa di studio che è cresciuta nel tempo e oggi ammonta a 4.200 euro e hanno potuto scegliere tra tredici differenti corsi di laurea magistrale in lingua inglese.

L'assenza del papà


Tra il pubblico pesa l’assenza del papà, a causa di un visto non ottenuto ma i brutti pensieri sono più lontani oggi: "Vorrei continuare il dottorato qui". Esprime profondo orgoglio per il risultato ottenuto da Yodit è il prorettore vicario Enrico Napoli presente alla proclamazione: "Per tutti noi oggi è una giornata importante. Festeggiamo questa brillante studentessa ribadendo l’impegno che l’Università di Palermo svolge quotidianamente nel costruire un percorso di inclusione reale affinché vengano eliminati ostacoli economici e sociali che impediscono il diritto allo studio a ragazze e ragazzi meritevoli ma svantaggiati".

Il progetto Corridoi universitari

Dal settembre del 2021 la Caritas Diocesana di Palermo accoglie presso le proprie strutture diversi studenti universitari provenienti da Paesi in via di sviluppo, promuovendo così il prezioso diritto allo studio e all’istruzione superiore di tanti giovani. Si tratta del progetto UNICORE, cioè Corridoi Universitari, che consiste nel rilascio di visti di ingresso per motivi di studio per studenti che siano titolari di protezione internazionale nei diversi Paesi in via di sviluppo, individuati ogni anno secondo accordi internazionali. Il progetto prende avvio a livello nazionale nel 2019 dalla collaborazione tra UNHCR, Caritas Italiana, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione e la Diaconia Valdese. E’ proprio grazie al progetto UNICORE che Yodit ha concluso il ciclo di studi universitari.

L'accoglienza tramite la cultura

Per don Sergio Ciresi, Vicedirettore della Caritas Diocesana di Palermo, "La grande sfida di oggi è quella che l’accoglienza possa avvenire tramite la cultura: scommettendo su quest’ultima scommettiamo sul loro futuro personale, su quello del loro paese e allo stesso tempo sul nostro futuro. È un reale strumento che può evitare il traffico di esseri umani, la speculazione sulla vita delle persone, le morti nel Mediterraneo”.

Foto Caritas Palermo

01/08/2024
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