La dirigente scolastica e le dure parole ai genitori: "Ecco cosa insegnate ai vostri figli"
"Ascoltate i vostri figli, insegnate la cura, non a coltivare sogni di gloria e ricchezza. Questa è una scuola dedicata a un oppositore del fascismo, rispettatela": le parole della preside Tina Gesmundo
Una scuola (Foto Ansa)
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Qualche volta capita che qualcuno abbia il coraggio di esporsi e di dire cose impopolari o semplicemente la verità. E quando capita, quelle frasi, che in cuor nostro tutti già conosciamo, vengono accolte tra lo stupore generale. È quanto sta succedendo in queste ore per ciò che Tina Gesmundo, dirigente scolastica del liceo Salvemini di Bari, ha detto ai genitori che visitavano la scuola durante un “open day” per decidere se scrivere lì i loro figli e che l’edizione barese di Repubblica ha raccontato.
Le parole della dirigente scolastica ai genitori
“Questa scuola va di moda. L’anno scorso ci sono stati moltissimi iscritti. Alcuni sono bulletti che fotografano le targhe delle auto dei professori, che sfottono un compagno per un brutto voto, perché in sovrappeso o troppa magra”. Insomma, una situazione purtroppo ben nota alle cronache nazionali e che la dirigente non vuole affatto edulcorare. Ma, ed è qui la novità, per una volta il capro espiatorio non sono i soliti “social”, principali indiziati ogni volta che la scuola è a teatro di discriminazione e bullismo. Chi ha responsabilità, sostiene la dirigente, “siete voi genitori che sovrapponete i vostri desiderata alle vite dei vostri figli e che li educate a coltivare solo il mito del successo e del denaro”.
Le raccomandazioni
Non solo. La dirigente ha svelato anche la pratica tanto diffusa della raccomandazione, parlando dei genitori della Bari-bene che la fanno chiamare dagli assessori regionali per raccomandare i figli, dei padri innamorati dell’indirizzo sportivo pensando di avere in casa calciatori, e di quelli del Cambridge che camminano con la puzza sotto al naso e s’aspettano i viaggi, “ma da qui non si parte perché altrimenti tutti gli altri devono rinunciare alla carta igienica. Ecco: se dovete venire qui per questo, andate altrove. E comunque ascoltate i vostri figli, insegnate la cura, non a coltivare sogni di gloria e ricchezza. Questa è una scuola dedicata a un oppositore del fascismo, rispettatela”. La dirigente ha confermato al telefono al quotidiano le sue dichiarazioni.