Tumori al seno, il dato shock sulle donne che non hanno mai fatto controlli. Ma c'è una buona notizia
Con l’Ai è possibile rilevare un maggior numero di neoplasie sul nascere. Il sistema supera in affidabilità anche le equipe umane composte da due radiologi
Foto Ansa.it
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Molte donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni non si sono mai sottoposte a una mammografia a scopo preventivo. Il dato, allarmante, arriva dall’Istituto Superiore di Sanità, che parla di una quota (non trascurabile) non inferiore al 10 per cento. Di fatto una donna su dieci non ha mai fatto un esame mammografico, e quasi il 20 per cento riferisce di averlo eseguito occasionalmente, in media superando anche i due anni tra i controlli. La quota di donne che si sottopone allo screening mammografico è maggiore fra quelle più istruite o con maggiori risorse economiche, fra le donne di cittadinanza italiana rispetto alle straniere, e fra le donne coniugate o conviventi.
La mappa dei controlli
La copertura dello screening mammografico disegna una forze differenza Nord-Sud con una copertura totale dell'80% al Nord, 76% nel Centro e solo del 58% nelle Regioni meridionali. Il Friuli Venezia Giulia (88%) è la Regione con la copertura maggiore, la Calabria (43%), il Molise e la Campania (entrambe al 51%) sono le Regioni con le coperture totali più basse. Negli anni il gap geografico si è ridotto e la quota di donne che si sottopone a mammografia a scopo preventivo è aumentata, grazie soprattutto all'aumento dell'offerta/adesione ai programmi organizzati avvenuta ovunque nel Paese.
Svolta grazie all'intelligenza artificiale
La lotta ai tumori sarà presto più efficace grazie all'intelligenza artificiale. Un team di ricercatori del Karolinska Institutet ha di recente concluso lo studio denominato ScreenTrustCAD. Lo studio in questione ha messo a confronto le capacità dell'uomo con quelle di un sofisticato sistema di intelligenza artificiale. Quale dei due funziona meglio nel rilevare la presenza di un tumore al seno? “Nello screening mammografico, un radiologo supportato dall’intelligenza artificiale, è in grado di rilevare più casi di cancro al seno rispetto a due radiologi che lavorano insieme”. I risultati, pubblicati sulle pagine della rivista The Lancet Digital Health, mostrerebbero l’affidabilità dei nuovi sistemi di intelligenza artificiale, considerata pertanto pronta per essere implementata nello screening “Artificial intelligence for breast cancer detection in screening mammography: A paired-readers prospective interventional screen positive trial”.
Lo screening mammografico rappresenta da oltre 30 anni uno dei sistemi più importanti per la riduzione dei tassi di mortalità per cancro al seno, patologia che colpisce quasi esclusivamente le donne. La carenza di personale altamente specializzato, e il fatto che non tutti i radiologi possono vantare un’infallibilità assoluta, fa sì però che non tutti i tumori vengano rilevati per tempo. L’intelligenza artificiale potrebbe però sopperire a questi limiti, offrendo a milioni di donne in tutto il mondo delle importanti chance.
“L’intelligenza artificiale e gli esseri umani percepiscono le immagini in modo leggermente diverso, il che crea una sinergia che migliora le nostre possibilità di rilevare il cancro”, afferma la prima autrice Karin Dembrower, ricercatrice affiliata presso il Dipartimento di Oncologia-Patologia, Karolinska Institutet. Tradizionalmente, ogni esame viene letto da due radiologi. Nel presente studio, gli esami sono stati valutati da due radiologi, da due radiologi e un sistema AI e, in ultima opzione in maniera esclusiva da una AI. I controlli erano ovviamente fondamentali per decidere quali donne dovevano essere richiamate per ulteriori indagini. Lo studio ha permesso di stabilire una maggiore accuratezza del tandem radiologo / AI, rispetto al tradizionale approccio a due radiologi.
I risultati dello studio
“Con lo studio ScreenTrustCAD – spiega il dottor Dembrower, volevamo esaminare il rendimento di due radiologi rispetto a un radiologo e all’intelligenza artificiale, e alla sola intelligenza artificiale”. L’approccio tradizionale che utilizzava due radiologi ha rilevato 250 tumori. Non inaspettatamente i ricercatori hanno scoperto che aggiungendo l’intelligenza artificiale ai due professionisti è stata rilevata la maggior parte dei casi di cancro: 269. Il lavoro di un radiologo affiancato da un sistema di intelligenza artificiale ha invece permesso di rilevare 261 neoplasie. Il lavoro del solo sistema AI non se l’è cavata male, ma con 246 casi rilevati non ha superato le capacità dei due radiologi.
I controlli risultano dunque più accurati, aumentando del 4 per cento il numero delle neoplasie rilevate. Importante poi sottolineare che il tandem uomo/AI risulta esser in grado di leggere le immagini nella metà del tempo. I ricercatori hanno anche scoperto che, rispetto a due radiologi, un radiologo più l’intelligenza artificiale e l’intelligenza artificiale da sola hanno portato, rispettivamente, a una riduzione del 6 e del 55 per cento dei falsi positivi, ovvero del tasso di richiamo per le donne sane, un errore procedurale che causa inutili sofferenze e costi.
“Per noi è chiaro che per lo screening mammografico, un radiologo supportato dall’intelligenza artificiale è un’alternativa migliore rispetto a due radiologi senza intelligenza artificiale - afferma Strand -. A differenza dei risultati ottenuti in un precedente studio condotto da ricercatori dell’Università di Lund, questo risulta esser statisticamente convalidato in ScreenTrustCAD. Anche se l’intelligenza artificiale si fa carico di gran parte dell’esame iniziale, è necessario che un radiologo emetta un giudizio prima che qualsiasi paziente venga richiamato per ulteriori indagini e, se necessario, per effettuare biopsie da aree sospette del seno”.
“Il nostro studio – continua il ricercatori - dimostra che l’intelligenza artificiale è pronta per un’implementazione controllata nello screening mammografico. E’ tuttavia necessario scegliere un sistema di intelligenza artificiale che sia stato adeguatamente testato su immagini provenienti dallo stesso tipo di apparecchiatura mammografica e garantire un monitoraggio continuo dopo l’implementazione clinica. A lungo termine, l’intelligenza artificiale ha il potenziale per farsi carico della maggior parte delle valutazioni mammografiche di screening”.
Lo studio, condotto presso l’Ospedale Capio St Göran di Stoccolma tra il mese di aprile del 2021 e quello di giugno del 2022, ha permesso di abbreviare i tempi di attesa per i controlli medici di migliaia di donne. Nel periodo sopra indicato sono state sottoposte a screening oltre 55.500 donne di età compresa tra 40 e 74 anni.