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Per le donne non è insolito essere ricordate per essere state a fianco o nel letto di qualche uomo piuttosto che per la loro capacità e talento. Ce lo ricorda anche una importante mostra inaugurata nel West Sussex, sulla costa meridionale dell'Inghilterra, precisamente a a Chicester, cittadina di origine Romana di 20.000 abitanti. Nel locale Museo c'è la possibilità di visitare una personale di Gwen John, nata nel 1876 e morta nel 1939.
Ma chi era Gwen John?
Di lei si sa che era originaria di Haverfordwest, nel Galles. Suo fratello, August Edwin, era un artista di indubbio successo nella Londra dei primi anni del XX Secolo e annoverava tra le sue amicizie personaggi come George Bernard Shaw e William Butler Yeats. Sono famosi i suoi ritratti, tra i quali figura quello del misterioso e sinistro occultista Aleister Crowley. Eppure Gwen è rimasta nota soprattutto come la donna di Auguste Rodin. Pare infatti che lo scultore francese, nonostante fosse sposato, se la facesse con lei.
Gwen visse tra Londra e Parigi, e – precisano le cronache – dipingeva molto bene fin dalla tenera età. La mostra sulle sue opere le rende quindi giustizia perché la presenta finalmente come artista e non come musa ispiratrice, sorella, amica o amante.
Opere con un'aura particolare
Gli esperti, riferisce Antonio Riello in un articolo, dicono che le sue opere hanno un’aura particolare. “Tutto appare vago e sfasato”, come se i personaggi ritratti soffrissero. E i personaggi sono spesso delle donne. Si tratta di figure segnate dalla fatica, in particolare quella di essere donne in un mondo - soprattutto quello dell'Arte - fatto e calibrato su misura per gli uomini. Basti considerare un suo famoso autoritratto del 1902 che rispolvera le atmosfere delle poesie di Emily Dickinson. Il quadro denota una ricerca che vuole essere testimonianza, lotta in prima persona. Anticipa temi che appartengono alla modernità. Incarna significati che possono essere forniti solo da una sensibilità femminile.
Un ruolo secondario
L'artista ebbe occasione di esporre durante la sua vita, ma solo insieme al fratello, con un ruolo complementare. Come spalla, insomma, del già quotato Augustus. Da qui una riflessione cui è difficile sottrarsi: per far conoscere Gwen John in ragione delle sue qualità pittoriche, per mostrarla come artista e basta, c’è voluto un secolo. Questo la dice lunga sul fatto che ogni civiltà crea gli artisti in correlazione alla propria cultura e grado di civiltà. Come dire che “il Sistema dell'Arte elabora incessantemente carriere, successi, fama e lo fa secondo valori/ideologie che mutano naturalmente a seconda dei contesti e dei tempi”.
Viene spontaneo chiedersi, insomma, quante storie simili siano celate negli anfratti della storia dell’arte. Quanti grandi talenti siano in attesa di essere vendicati (rivalutati) dall’evoluzione culturale e quanti, prima osannati, siano destinati a precipitare nell’oblio.