La grammatica è sessista: basta col maschile prevalente, cambiamo le regole
Francia: cresce la fronda dei professori favorevoli alla “grammatica inclusiva”: in 314 contro norma del maschile che prevale sul femminile
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Se in Italia c’è chi si impressiona davanti a una ministra, una sottosegretaria o un’ingegnera guardi cosa sta accadendo in Francia dove il dibattito sulla cosiddetta 'scrittura inclusiva', la nuova grammatica alternativa lanciata in nome della parità, è diventata una vera battaglia. In un intervento pubblicato su Slate.fr, 314 insegnanti si sono impegnati a smettere di insegnare la regola secondo cui il genere maschile vince sempre su quello femminile.
La nuova regola
Per sostituire quest'antica norma di scrittura, i firmatari propongono la cosiddetta 'regola di prossimità' con cui si coniuga sempre il soggetto più vicino. Esempio: 'Uomini e donne sono belle'. Oppure: 'Uomini e donne sono contente'. Un appello viene poi rivolto al ministero dell'Istruzione di Parigi affinché 'fornisca istruzioni precise che vadano nella stessa direzione' e chiedono a media, editori e scrittori di fare lo stesso. Inoltre, nella grammatica inclusiva, una parola come ad esempio 'studenti' va sempre scritta nel modo seguente 'studenti.esse'.
L’Académie francaise: un pericolo mortale
Difesa da alcune frange femministe, la pratica è stata adottata in un manuale scolastico pubblicato a marzo dall'editore Hatier e moltiplica gli adepti in Francia. Dopo mesi di polemiche, i saggi dell'Académie francaise si sono espressi per la prima volta una decina di giorni fa denunciando un 'pericolo mortale' per la lingua di Molière.
In Italia il dibattito sul linguaggio di genere è fermo ai sostantivi e, in particolare, a titoli e professioni. Siamo ben lontani dal proporre la sovversione della regola che vige anche nella grammatica italiana: quella per cui se in un gruppo ci sono sei donne e un uomo, qualsiasi aggettivo relativo all’insieme sarà declinato al maschile.