Giovanna Botteri va in pensione: la sua lezione. Quando si rivolse a Michelle Hunziker che l'aveva presa di mira per il look

"E' tutto un po' strano, da oggi sarà diverso: tornerò in Italia, sicuramente è un grande cambiamento ma anche il cambiamento può essere positivo"

Foto Ansa 

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Un giornalista non va in pensione neppure quando ci va. Perché questa professione più che un lavoro è un modo di stare al mondo. Per questo anche oggi, che non è più un mestiere ben retribuito ma il più precario del mondo, non perde il suo fascino. Perché chi lo ama, non lo fa. Ma è un una giornalista. 

"E' tutto un po' strano, da oggi sarà diverso: tornerò in Italia, sicuramente è un grande cambiamento ma anche il cambiamento può essere positivo". Giovanna Botteri, come chiunque ha fatto un lavoro bello ma anche totalizzante, nell'esatto momento in cui va in pensione ha un momento di vertigine Forse addirittura paura. Per la storica inviata Rai, che dall'adrenalina nella voce rende subito chiaro che è solo l'inizio di una fase piena di progetti, inviata in tutto il mondo, da New York a Pechino fino a Parigi, dove stava attualmente, questo nuovo periodo che si accinge a vivere non è certo lontano poi così tanto dalla vita che ha sempre fatto. Avvisa infatti subito che non ha intenzione di appendere la professione al chiodo: "Credo che ci siano quelle due o tre cose che so fare, e credo continuerò a farle", sorride. "Certo è un grande salto, sono ormai tantissimi anni che vivo all'estero -spiega la cronista, che in tanti ricordano tra le altre cose anche in un Sanremo di qualche anno fa al fianco di Amadeus, dove si è simpaticamente cimentata nel ruolo di co-conduttrice- Ma è la vita, è giusto anche dare il cambio ai giovani, darsi il testimone, ci sono bravissimi giornalisti giovani in giro. E' un avvicendamento naturale". Ci sarà "più tempo per le passioni", spiega la Botteri. Come quella - notissima- per la sua Lazio. "Ci sarà più tempo per andare allo stadio", ride. E chiude con la consueta ironia: "Dopotutto non è che sia morta, sono solo andata in pensione".

La sua lezione più importante 

“C’è una vita oltre il lavoro”. Questa frase è stata detta dalla corrispondente da Parigi, Giovanna Botteri, durante una delle puntate di “Parole”, il programma di Massimo Gramellini su Rai 3 l'anno scorso. Il video in cui la pronuncia era  diventato virale sui social dimostrando che l’argomento rappresenta un nervo scoperto anche in Italia. Certo Giovanna Botteri non è la migliore testimone del principio e infatti fu primo Gramellini a notare che proprio in quella giornata la giornalista doveva aver lavorato almeno 12 ore per dare conto e testimonianza di ciò che accadeva a Parigi. Ma forse questo messaggio, “c’è vita oltre il lavoro”, assume ancora più potenza proprio perché ripetuto da una grande e indefessa lavoratrice che, come fa notare il collega Peter Gomez dallo studio, fa un mestiere gratificante. E anche questa è la differenza con chi ne fa uno usurante. Perché come giustamente sottolineò Botteri: “Per gli spazzini l’aspettativa di vita è inferiore di 10 anni rispetto alla media. Hanno lavorato per tutta la vita duramente e adesso gli dicono ‘ tu non vai più in pensione a 62 anni ma 64’. È come se gli prendessero due anni di vita”. 

Le parole che rivolse a Michelle Hunziker

"Per fortuna non dobbiamo fare la pace, perché non abbiamo mai fatto baruffa, non abbiamo mai litigato, neanche con Striscia la notizia. Perché la satira è libertà - sottolinea - ci aiuta a ridere, a discutere, a confrontarsi e a volte mette modelli differenti di donne e uomini a confronto, per esempio nei modi diversi di approcciarsi alla vita. Quindi io vi ringrazio, di cuore e non posso che abbracciarvi e augurare a Michelle tutto il bene possibile". Se qualcuno aveva dubbi sull’eleganza e la professionalità di Giovanna Botteri, in quel momento se li tolse del tutto, perché la giornalista - all'epoca corrispondente Rai da Pechino - non ha mai perso il sorriso e in un videomessaggio al tg satirico aveva chiuso nel 2020 il caso rivolgendosi direttamente alla conduttrice Michelle Hunziker. È la fine di una finta querelle scoppiata dopo il servizio di Striscia del 28 aprile di quell'anno in cui veniva commentato il look della giornalista nei collegamenti tv. Quella “messa in piega” per giorni ha infiammato i social, facendo piovere accuse di body shaming sul tg di Antonio Ricci, in particolare su Michelle, e avvitando la polemica su stereotipi femminili ancora insuperati: 'bella e superficiale' contro 'brutta e intelligente'. La giornalista ricordò in quella occasione: "A me piacerebbe che noi tutte spingessimo verso un obiettivo, minimo, come questo. Per scardinare modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere". 'Mi piacerebbe  che l'intera vicenda, prescindendo completamente da me, potesse essere un momento di discussione vera, anche aggressiva, sul rapporto con l'immagine che le giornaliste, quelle televisive soprattutto, hanno o dovrebbero avere secondo non si sa bene chi'. Aveva citato l'esempio delle giornaliste della Bbc, 'giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere. Belle e brutte, magre o ciccione', eppure 'nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono. Perché è l'unica cosa che conta, importa, e ci si aspetta da una giornalista'.

17/06/2024
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