La Tv egiziana sospende le giornaliste grasse. Donne sovrappeso ancora nel mirino
Mentre in Italia è scoppiata la polemica per il titolo sulle atlete cicciotelle, altrove si prendono provvedimenti pericolosi
In Italia c’è chi, per aver usato il termine “cicciotelle” indirizzato alle azzurre del tiro con l’arco, ha perso il posto di lavoro. In Egitto le cose sono ben diverse e accade, nella più totale assenza di polemiche, che ben 8 giornaliste sono state sospese dal lavoro in Tv in quanto troppo grasse. Stando a quanto riferito dalla Bbc, la Egyptian Radio and Television Union (ERTU) avrebbe comunque voluta offrire una chance alle professioniste dell’informazione: se vogliono evitare il licenziamento dovranno dimagrire e raggiungere un 'aspetto appropriato'.
La polemica è arrivata in Parlamento
Gli onorevoli hanno ritenuto doveroso parlare del problema e, proprio per venirne a capo, hanno discusso su quale debba essere il peso ideale per una donna egiziana. Il Women's Centre for Guidance and Legal Awareness ha fermamente condannato l’iniziativa evidenziando sia stata violata la Costituzione: si tratta di una vera e propria forma di violenza contro le donne e per questo ha chiesto alla Ertu di tornare sui propri passi. La Egyptian Radio and Television Union resta dell’opinione di aver agito nell’interesse dei propri utenti. In ogni caso, evidenzia, le giornaliste non sono state licenziate ma solo sospese, e la loro retribuzione non verrà assolutamente congelata. Tra i colleghi delle otto donne sospese c’è chi, come il giornalista Fatma al-Sharawi, sostiene che l’iniziativa della Ertu dovrebbe essere estesa a tutte le stazioni televisive locali. Altri, come Abdul Majid, invitano l’emittente radio e Tv a concentrarsi invece sulla qualità dei contenuti.