Giorgia Meloni a cuore aperto: “A volte mi dicono 'mi manchi'. E io rispondo: 'Anch'io mi manco'"
Dal ritratto pubblicato nel libro di Bruno Vespa e anticipato dalla stampa, emerge una premier tanto sicura di sé da non ammettere incertezze o dubbi: “Mi fido solo di me stessa”
Come ogni anni, sicuro come le scadenze delle tasse, arriva il nuovo libro di Bruno Vespa, che stavolta si intitola "Il rancore e la speranza": un collage di interviste a personaggi di spicco non solo della politica italiana. Fra questi non poteva mancare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, in un estratto pubblicato dal Corriere della Sera esordisce così: "A volte mi dicono 'mi manchi' e io rispondo 'anch'io mi manco'. Questo è un ruolo che ti toglie tutto, e puoi farlo solo se ci credi veramente". Nessuno spazio per tentennamenti o insicurezza, la premier appare tutta d'un pezzo e, non a caso, non fa alcun riferimenti ai suoi recenti problemi in famiglia.
Sotto il segno del Capricorno
"Assumendo questo incarico non avevo capito che avrei dovuto fare i conti" col fatto che "qualunque imprevisto accada nel mondo, riguarda anche te" e che "non esiste programmazione. L'emergenza è la tua unica certezza". La premier racconta di essere "del segno del Capricorno. Molto schematica. Per me, che devo sapere tutto prima di affrontare qualunque cosa, è un problema. Eppure mi sono sorpresa di me stessa. Un paradosso. Di fronte all'emergenza sono serena, senza l'ansia di un tempo".
“Non leggo mai i giornali”
Margaret Thatcher, ricorda Meloni "si faceva portare soltanto i giornali che parlavano bene di lei. Io nemmeno quelli. Non leggo niente per non essere condizionata. Non ho padroni, non ho niente da restituire. Mi fido solo della mia coscienza e mi interessa solo il giudizio degli italiani". Anche sul fronte internazionale "sono la stessa persona". "Mai paludata per il ruolo. La franchezza di sempre. Sono schietta nel trasferire le mie convinzioni. Non abbasso la testa. Non ho complessi d'inferiorità".
Mai follower ma leader
la premier parla anche della situazione internazionale: "L'impressione che ho è che in politica estera l'assenza della politica ci abbia portato a essere dei follower, cioè a inseguire gli altri per essere certi di non sbagliare. Io provo a fare dell'Italia una nazione leader, da inseguire", sottolinea ricordando il vertice del Cairo sulla crisi in Israele in cui ha "spiazzato tutti" con la sua presenza, unico leader del G7. "Qualcuno lo sconsigliava" ma "i paesi arabi, a cominciare dal presidente egiziano al-Sisi, hanno apprezzato moltissimo questo coraggio".
La Melonimania indiana
Con il presidente Usa Joe Biden, dice "mi ci intendo bene. Quando non sono d'accordo, glielo dico, perché sei utile, e sei amico, se dici le cose come stanno. Con Ursula von der Leyen lavoro bene, con il primo ministro britannico Sunak siamo diventati amici. Ma anche con molti leader mediorientali e con il primo ministro indiano Modi. In India è scoppiata la 'Melonimania'. Alla fine ho scoperto di avere follower anche tra gli indiani".