“Vicino a una negra non mi siedo”: il gesto razzista sul treno indigna i social
Una donna ha prima dubitato che la giovane avesse con sé il biglietto, dopo averlo controllato - senza averne alcuna autorità - ha lasciato il suo posto sdegnata
Un sorriso come quello della figlia di Paola Crestani è ciò che la maggior parte dei viaggiatori si augurerebbe di avere accanto nell’affrontare un lungo tragitto. Un sorriso giovane e tanto aperto da risultare contagioso. Invece qualcuno si è concentrato sul colore della pelle che fa da contorno e ha deciso di non poterci stare gomito a gomito. Avrebbe potuto alzarsi senza proferire parola celando il proprio razzismo, invece ha deciso di renderlo palese nel modo più bieco. Ecco il racconto che ha fatto su Facebook Paola Crestani, che è anche presidente del Centro Italiano Aiuti all'Infanzia (ente del terzo Settore autorizzato per le adozioni internazionali), la madre della giovane malcapitata. Un post che è diventato virale con migliaia di condivisioni. Un nervo scoperto dopo i ripetuti gesti razzisti balzati ai “disonori” delle cronache negli ultimi giorni.
Il post-denuncia
“La dolcissima ragazza nella foto è mia figlia. Ieri pomeriggio l’ho accompagnata in stazione centrale a Milano e ha preso il Frecciarossa in direzione Trieste. Poco dopo mi manda questo messaggio: ‘Mi sono seduta al mio posto e la signora vicino a me mi fa: ma lei è in questo posto? E le faccio sì signora ..e lei posso vedere il biglietto..gliel’ho fatto vedere e mi fa ah beh io non voglio stare vicino a una negra e si è spostata... Assurdo’.
L’ho subito chiamata e mi ha raccontato che un ragazzo che aveva assistito alla scena ha preso le sue difese dicendo alla signora di vergognarsi. Dubito che lei lo abbia fatto ma se ne è andata”.
Se ne vadano i razzisti
Nessuna vergogna insomma, ma ecco la risposta della madre della giovane: quello che “dovrebbero fare tutti i razzisti: ANDARSENE! Perché, che ne siano consapevoli o no, il mondo di oggi e del futuro è questo: un insieme di persone di tutti i colori, di diverse lingue, di culture differenti. Non solo nelle strade, negli autobus, nei treni o negli aerei ma anche nel business, nella finanza, nella moda, nelle università, nello sport. Quindi, razzisti, che vi piaccia o no, avete già perso!”. Insomma se non sopportate ciò che ritenete diverso da voi, alzatevi e andatevene, magari in silenzio.