Monarchia britannica sempre più indigesta ai sudditi: il principe William fischiato a Wembley
I fischi hanno raggiunto il loro apice durante l'inno nazionale, con alcuni tifosi che facevano anche dei gesti osceni con le mani
Dopo le contestazioni nei Caraibi per il passato coloniale britannico, adesso arrivano i fischi allo stadio di Wembley. A tre settimane dal Giubileo di Platino, la festa per i settant'anni sul trono di Elisabetta II che dovrebbe unire il regno intorno alla sua longeva monarca, una nuova tegola si abbatte sulla casa reale e sul principe William d'Inghilterra. Sabato sera in occasione della finale della Coppa d'Inghilterra vinta dal Liverpool contro il Chelsea, il nipote della regina Elisabetta è stato preso di mira dal pubblico che lo hanno fischiato. Poco prima era invece toccato all'inno God save the Queen, anch'esso dileggiato dai tifosi.
Gesti osceni
Le contestazioni al Duca di Cambridge, che è anche presidente della Federcalcio, non sono piaciute affatto a numerosi esponenti del mondo politico, a cominciare dallo speaker della Camera che le ha condannate. In base alla ricostruzione dei media William è stato fischiato sia durante l'Inno Abide with Me, reinterpretato da un coro, e poi quando il principe è stato presentato alla folla e ha iniziato a stringere la mano ai giocatori. Ma i fischi hanno raggiunto il loro apice durante l'inno nazionale, con alcuni tifosi che facevano anche dei gestacci osceni con le mani.
I sondaggi
Intanto in base ad un nuovo sondaggio - scrive il Guardian - meno della metà delle persone in Scozia (45%) afferma di sostenere la monarchia. Quasi sei persone su 10 in tutta la Gran Bretagna vogliono mantenerla per il prossimo futuro, mentre solo un quarto è convinto che la fine del regno della regina potrebbe essere il momento appropriato per la Gran Bretagna per diventare una repubblica. La stragrande maggioranza invece, circa l'85%, prevede che la Gran Bretagna avrà ancora una monarchia tra un decennio.