Bye bye filtri di bellezza su Instagram, ecco perché Meta ha preso questa decisione
Dal 14 gennaio la società chiuderà la piattaforma Meta Spark, utilizzata per sviluppare effetti di realtà aumentata sulle app del gruppo
Instagram ha deciso di dire basta ai filtri di bellezza. Il cambiamento arriverà il 14 gennaio 2025 e dietro questa decisione c'è una scelta importante fatta a favore soprattutto degli adolescenti. Stop quindi ai visi perfetti, ma anche ad orecchie da cane e a facce da cartone animato. Mark Zuckerberg chiude la piattaforma Meta Spark, utilizzata per sviluppare effetti di realtà aumentata (AR) sulle app del gruppo.
Cosa cambia
Ovviamente non spariranno completamente i ritocchi social a favore di immagini più autentiche. La società infatti specifica che a non essere più disponibili saranno "gli effetti di Realtà Aumentata costruiti da terze parti", mentre quelli "di proprietà di Meta continueranno a essere disponibili per i nostri utenti nella nostra famiglia di applicazioni". Si passerà da oltre 2 milioni di possibili modifiche ad appena 140.
I motivi
La decisione, si legge sul comunicato ufficiale, è arrivata "a seguito di un'attenta valutazione" e "fa parte dei nostri sforzi più ampi per dare priorità ai prodotti che riteniamo possano soddisfare al meglio le esigenze future dei nostri consumatori e dei clienti aziendali". "Siamo profondamente grati alla comunità di creatori, aziende e altri stakeholder chiave che hanno partecipato al viaggio di Meta Spark. Quando abbiamo lanciato questa piattaforma per la prima volta, sette anni fa, le esperienze di realtà aumentata erano una novità per la maggior parte dei consumatori – scrive ancora l'azienda –. Da allora, l'immaginazione, l'innovazione e la creatività della nostra comunità di creatori di AR hanno contribuito a estendere la portata dell'AR a centinaia di milioni di persone attraverso le piattaforme di Meta".
Ecco chi aiuterà
Di certo la scelta di Meta dell'eliminazione di 'beauty filters' potrà aiutare a proteggere soprattutto i più giovani dai pericoli legati a standard di bellezza irraggiungibili perché non naturali. Per altri, invece, dietro c'è una specifica strategia del gruppo di Zuckerberg che punterebbe a un pieno controllo della produzione dei ‘prodotti’ per le proprie app e legata ad alcune innovazioni che l’azienda ha lanciato sul mercato nei mesi scorsi. Gli utenti che volessero conservare i propri effetti preferiti possono salvarli prima della data di dismissione.
Già quattro anni fa...
"Ho provato su di me i filtri più usati da influencer e personaggi famosi. Il risultato? Nonostante prima mi vedessi carina, dopo aver provato la versione con i filtri mi sono sentita brutta". A scriverlo già quattro anni fa era Francesca Mittoni che nella sua pagina Instagram da 100mila follower affronta proprio i problemi intorno all'aspetto fisico e a come vogliamo apparire sui social. Il post continuava così: "Credo che queste sensazioni colpiscano più duramente le persone più giovani. Non so voi, ma io da ragazzina ero terribilmente insicura. Se avessi provato allora quei filtri su di me, il desiderio di ricorrere alla chirurgia estetica (che già in parte avevo) si sarebbe indubbiamente accentuato.
Certo, in linea teorica non c’è nulla di male nell’usare i filtri, ma quando questi imitano la chirurgia estetica, rischiano di alterare la percezione che abbiamo di noi stessi e degli altri.
Instagram ha più volte detto che li avrebbe rimossi, ma il controllo è pressoché impossibile, dato che ne escono di nuovi ogni giorno. Pelle perfetta, labbra carnose, naso sottile, occhi chiari: perché sentiamo il bisogno di essere tutti omologati, tutti l’uno il clone dell’altro? Credo che dovremmo imparare ad apprezzare di più ciò che ci rende unici e iniziare a chiamare “caratteristiche” quelli che oggi vediamo come difetti.(In alto la sua foto prima e dopo l'uso di uno di questi filtri). Di tutto questo ne parla anche nel suo libro: