La scelta di una madre: partorirà figlia senza cervello per donare gli organi e salvare altri neonati
La piccola è affetta da anencefalia, patologia congenita che comporta l'assenza dei centri nervosi. Morirà poche ore dopo il parto
La bimba potrà sopravvivere solo poche ore dopo la nascita, ma la mamma porterà a termine comunque la gravidanza per poter almeno donare gli organi della figlia. Arriva dagli Stati Uniti una storia di coraggio e altruismo, che ha per protagonista Keri Young, giovane donna che partorirà la figlia pur sapendo che è malata terminale. La piccola è affetta da anencefalia, patologia congenita che comporta l'assenza dei centri nervosi che controllano numerose funzioni vegetative e movimenti volontari.
La scoperta della malformazione
Intorno alla 20/ma settimana di gestazione, attraverso un'ecografia, la famiglia di Oklahoma City ha scoperto che la bimba, Eva, sarebbe nata senza la parte superiore del cervello e del cranio, condizione che causa la morte durante il parto o nei giorni immediatamente successivi. Ma messa davanti alla situazione, la mamma ha deciso di non abortire, così Eva potrà salvare la vita ad altri neonati, grazie alla donazione degli organi.
Il racconto sui social per sentirsi meno soli
La bimba, quindi, verrà alla luce il 7 maggio e trascorrerà solo poche ore con i genitori prima di morire. Una storia che la coppia ha deciso di raccontare condividere su Facebook. 'Questo è il perfetto cuore di nostra figlia. Ha piedi, mani, reni e fegato perfetti. Sfortunatamente non ha un cervello perfetto', scriveva il 16 dicembre scorso Kery, allegando l'immagine dell'ecografia.
Eva vivrà nei bimbi che salverà
'Non è stata una decisione facile. Per le prossime 20 settimane sentirò il sui calci, il singhiozzo', si legge sul post, 'come si può immaginare siamo devastati', ma 'stiamo provando a vedere gli aspetti positivi di questa situazione, amare il tempo che possiamo condividere con Eva, ed essere grati per l'impatto che avrà sul mondo'. L'anencefalia è una condizione dovuta a un difetto del tubo neurale, in parte evitabile con assunzione di acido folico nei primi mesi di gestazione e nei mesi che precedono la fecondazione.