Se concepisci un figlio nelle nostre stanze, vacanza gratis. Ecco la fertility room degli alberghi di Assisi
Iniziativa singolare: una notte gratis in albergo per chi prova ad avere un figlio: basta presentare un certificato
Leggi più veloce
Assisi val bene un figlio, si potrebbe dire, nel commentare la notizia che arriva dalla città di san Francesco. In tempi di bassa natalità e di troppo discorsi, non sempre appropriati, sulla fertilità, arriva il premio per chi ci prova. Non un bonus del governo, non una coccarda festosa ma il rimborso della notte d'amore. L'insolito cadeau se lo sono inventati in Umbria: un po' è uno scherzo, un po' un messaggio, un po' una bella trovata di marketing.
Basta il certificato
Il meccanismo funziona così: passi una notte ad Assisi, in uno dei tanti alberghi, o pensioncine, o bed & breakfast o, meglio ancora, in uno degli Agriturismi della magnifica campagna umbra. Se dopo nove mesi ti nasce un figlio, il titolare della struttura dove potresti (il dubbio è obbligatorio) averlo concepito ti rimborsa la spesa. Per ottenere il regalino, basta mandare il certificato di nascita del bambino. Se le date coincidono (più o meno), se il piccolo è nato nove mesi dopo il soggiorno, arriva l'omaggio.
Fertility room
L'hanno chiamata Fertility room, ed è un’iniziativa che - non a caso - nasce sui tavoli di promozione del turismo. Non è, infatti, altro che una brillante operazione di marketing, un modo per costruirsi una finestra sui giornali, un po' di pubblicità gratuita, uno spicchio di attenzione in un mondo che macina tutto così in fretta e dove bisogna aguzzare ingegno e creatività per guadagnarsi uno spazietta in più.
Molti aderenti
All'iniziativa, intanto, hanno aderito molti operatori. 'Fertility room - spiegano al quotidiano la Repubblica, Alessandro ed Elena, titolari di un agriturismo - nasce nella piena consapevolezza che siamo un Paese a crescita zero e far venire al mondo un figlio è un gesto d'amore profondo che andrebbe sempre più incoraggiato nonostante le mille difficoltà che la vita riserva'. Per realizzare questo obiettivo, si sono quindi inventati il rimborso di una notte in hotel.
Più o meno
L'iniziativa non è retrodatata, però, ma vale solo in avanti. Da oggi in poi. Impossibile, per gli stessi operatori, fissare con precisione la data del concepimento. Ci sarà un po' di tolleranza, annunciano. Dieci giorni prima, dieci giorni dopo. Quello che conta è che ci siano nove mesi tra il soggiorno ad Assisi e la nascita del bambino. Il rimborso della notte, inoltre, è solo la misura minima. Gli operatori possono anche fare di più, se vogliono.
Vacanza gratis
Ed ecco che fioccano iniziative nell'iniziativa. C'è chi si spinge a offrire un nuovo soggiorno, e chi una vacanza gratis completa col bimbo al seguito, per riportarlo sui luoghi del concepimento. Ci sarà anche un sito, dove si potranno consultare le strutture aderenti. Così, se avete in mente di fare un figlio, sapete dove andare. Soddisfatti e indennizzati.
Una operazione commerciale
In realtà, come detto, tutto somiglia ad una operazione commerciale e pubblicitaria. La fertilità, come tema sanitario, è una questione complessa, che incrocia abitudini, stili di vita, alimentazione, inquinamento, prevenzione, salute pubblica, cure. La decisione, invece, di diventare padri o madri affonda le sue radici in un terreno ancora più complesso.
Basterà?
Basterà la prospettiva di una vacanza gratuita o di un bel premio o di un indennizzo a decidere di avere un figlio? Certo che no. Come non bastano i bonus una tantum del governo. Un figlio è una scelta di vita così profonda e così radicale, che ha bisogno di un rovescio culturale. C'è chi dice che meno figli sono la conseguenza di meno soldi, di meno lavoro, di meno possibilità economiche. E' vero ma in parte. Perché poi si scopre che a fare più figli sono prevalentemente gli immigrati, che certo non se la passano bene. Così come, da sempre, le famiglie povere sono anche le più numerose.
Una questione culturale
E allora, la natalità non è che una grande questione culturale. Imparare a riconsiderare un figlio non come un dovere e un costo e un carico e un luogo dove condensare consumi, spese, sprechi, oggetti e lussi. Ma un atto d'amore e di forza, la natura che chiama natura, il bisogno profondo di lasciare un segno, una traccia, nell'idea antica e immortale che più siamo, più siamo forti; che una famiglia numerosa non è un costo ma una risorsa, che si può gestire anche in maniera meno consumistica, e che un figlio non toglie ma aggiunge. Riusciremo a riappropriarci di questa convinzione e a rimettere in moto la vita, tra noi? Difficile rispondere. Intanto, però, se ci facciamo un pensiero, la fertility room di Assisi ci aspetta. Approfittiamone.