Le farfalle della ginnastica e l’inchiesta shock: “Bisogna dargli una bastonata sulla testa”
Fa discutere la frase del presidente della Federazione Ginnastica. Le due atlete che hanno dato origine all’inchiesta chiedono la revisione del processo sportivo
Aiutare e ascoltare le ragazze che hanno denunciato abusi nel mondo della ginnastica ritmica? Tutto il contrario: isolarle, fare terra bruciata intorno alle due Farfalle Anna Basta e Nina Corradini, che hanno dato l’avvio all’inchiesta per mettere tutto a tacere e punirle per il loro coraggio. Sarebbe questa la strategia adottata per rispondere alle accuse di maltrattamenti e abusi psicologici nei confronti dell'allenatrice Emanuela Maccarani e dell'assistente Olga Tishina, inchiesta che è poi finita con un’ammonizione per la prima e un’assoluzione per la seconda. E non basta, alle due giovani bisogna aspettare il momento giusto per «dargli una bastonata sulla testa», insomma per fargliela pagare.
Le intercettazioni
Sono le dichiarazioni del presidente della Fgi, Gherardo Tecchi emerse dalle intercettazioni che riguardano pure Michele Rossetti, avvocato pugliese e pm federale della federazione di ginnastica e che fanno capire come i vertici abbiano preso le denunce e come intendessero reagire. Lo scenario è emerso dall'inchiesta aperta sulla scia delle denunce delle due giovanissime atlete che hanno illuminato un mondo fatto non solo di duri allenamenti, ma anche di pressioni psicologiche e presunti abusi.
“Ho scatenato i miei agenti segreti”
«Il problema è che i media gli hanno dato uno spazio enorme - dice Rossetti in una telefonata - Cioè due stronze che dicono cose che hanno avuto una risonanza paurosa, invitate da tutte le parti. Io ho scatenato i miei agenti segreti dicendo: trovatemi tutte le ex farfalle che non si sono messe in combutta con queste e me le sentirò». E se il ruolo di Rossetti avrebbe dovuto essere indipendente, emerge invece sempre dalle intercettazioni un canale diretto di comunicazione con i vertici della Fgi, la Federazione ginnastica italiana.
Bacchettate anche all’allenatrice Parrini
Stando a quanto pubblicato dal Corriere della Sera, non solo Rossetti avrebbe riferito al presidente della Fgi, Gherardo Tecchi, alcuni dettagli sui colloqui investigativi, ma avrebbe anche suggerito azioni contro altre figure, come l'allenatrice Ginevra Parrini che aveva dato supporto pubblico alle atlete accusatrici. In particolare, su Parrini è stato detto: «Se questa è tesserata ancora, non so se sia opportuno in questo momento, però qualche bacchettata si potrebbe dare, no?».
Screditare le accusatrici
L'intenzione non era quindi quella approfondire e comprendere ma nascondere e isolare le atlete che hanno denunciato i presunti abusi anche con giudizi poco lusinghieri, per non dire apertamente ostili. Di Anna Basta, dice Rossetti: «Di buon livello, a un certo punto ha cominciato ad apprezzare i piaceri della vita e si è resa conto che, probabilmente, poteva fare star system senza farsi il culo». Mentre Tecchi in un’intercettazione confida al consigliere Armando Guidi che pur potendo mettere in difficoltà le accusatrici sarebbe stato meglio evitare perché «se tu vai addosso alle ragazze diventi un orco e loro le poverine. Bisogna aspettare, quando è ora dargli una bastonata nella testa».
Testimoni accomodanti
Ma da un’intercettazione emerge pure il coinvolgimento diretto dei vertici della ginnastica nella scelta dei testimoni da ascoltare. Il vicepresidente della Fgi Valter Peroni propone a Rossetti di sceglierli sulla base di un elenco fornito da Maccarani, evidenziando le persone affidabili, che quindi avrebbero potuto testimoniare contro i presunti abusi. «Vabbè, vediamo se stanno anche nel mio elenco», risponde Rossetti a Peroni riguardo alla lista di atleti.
Chiesta la revisione del processo sportivo
Ma le due atlete, Basta e Corradini, chiedono la revisione del processo sportivo a Emanuela Maccarani proprio dopo aver avuto accesso agli atti del procedimento penale che aveva riguardato l’allenatrice che se la cavò con un’ammonizione «per aver pronunciato in più occasioni espressioni inadeguate nei confronti delle atlete». Il 13 febbraio si discuterà la richiesta di archiviazione del processo a cui si oppongono le atlete.