Orrore in famiglia: per dieci anni droga la moglie e la fa violentare da 51 sconosciuti. "Io, stuprata come una bambola di pezza"
In tribunale l'uomo, che non chiedeva alcun compenso per “l’esperienza”, e 51 fra i suoi complici. La donna ha subito in tutto 92 stupri
È una vera storia dell’orrore quella vissuta dall’oggi 72enne, Gisàle Pelicot. in Francia. Per dieci anni suo marito, Dominique Pelicot, l’ha drogata cercando poi sconosciuti che la violentassero. Pochi giorni fa, ad Avignone, si è aperto il processo nei confronti dell’uomo, che non chiedeva alcuna contropartita per quanto proponeva ai convenuti, e di una cinquantina di coimputati, soltanto una parte di coloro che in 10 anni hanno approfittato della donna, ignara di tutto. Il processo andrà avanti fino al 20 dicembre e la vittima era presente in aula con i suoi legali e i tre figli perché è intenzionata ad "affrontare lo sguardo dei 51 uomini" dai 26 ai 74 anni che hanno approfittato di lei, secondo uno degli avvocati.
Vergogna senza fine
Diciotto erano nella gabbia degli accusati. Presente anche Dominique P., il marito e principale imputato, che ha 71 anni. Dall'inchiesta è emerso che partecipava alle violenze sulla moglie e le filmava: "Si vergogna di quello che ha fatto, è imperdonabile", ha detto ai giudici Béatrice Zavarro, la sua avvocata. Alcuni degli imputati sono comparsi in aula con occhiali scuri, altri con una mascherina anti-Covid che copre il viso.
“Come una bambola di pezza”
Un incubo durato fino al 20 novembre 2020, quando i poliziotti di Carpentras, nel dipartimento di Vaucluse, la convocarono in commissariato. Agli inquirenti che la interrogarono la donna, ancora ignara, confermò di essere effettivamente la moglie di Dominique Pelicot, un "tipo chic, un marito super", senza sospettare nulla. Poi le vennero mostrate quelle immagini. "Mi sono vista inerte, a letto, mentre mi violentavano. Scene da horror. Usata come una bambola di pezza", ha detto oggi in aula, sotto lo sguardo attonito della figlia e dei due figli presenti in tribunale. Quel giorno, aggiunge, "mi è crollato il mondo addosso, cinquanta anni di vita" coniugale.
"Scene di barbarie”
Gisèle Pelicot si rifiutò di guardare i filmati in possesso degli inquirenti. Lo ha fatto solo nel maggio 2024, con l'approssimarsi del processo, su consiglio dei suoi legali. "Uno più atroce dell'altro", prosegue, descrivendo "scene di barbarie, di stupri. Sono stata sacrificata sull'altare del vizio". Le forze dell'ordine hanno rinvenuto in totale circa 4.000 tra foto e video, meticolosamente conservati e catalogati dal marito. Nell'agghiacciante testimonianza di 90 minuti, la donna ha raccontato, tra l'altro, dei suoi misteriosi problemi di salute di cui non capiva la causa. Per anni, ha detto, aveva avuto strani vuoti di memoria e altri problemi di salute e pensava che potesse avere l'Alzheimer. "Parlo per ogni donna che è stata drogata senza saperlo: sto riprendendo il controllo della mia vita per denunciare i rischi della sottomissione chimica". E ha insistito affinché il processo si svolga pubblicamente per mettere in guardia tutte le donne.
Drogata a sua insaputa
Una quindicina di femministe hanno manifestato davanti a palazzo di Giustizia all'inizio del processo per dare sostegno alla vittima e alla sua famiglia. Fra gli imputati, rappresentate tutte le età, le categorie e i tipi di persone: pompieri, artigiani, infermieri, giornalisti, guardie carcerarie. Celibi, sposati, divorziati. La maggior parte di loro ha fatto una sola volta l'esperienza di violentare Gisèle P. priva di conoscenza, altri sono tornati fino a sei volte per farlo. Il marito della vittima ha testimoniato che "tutti sapevano" che la moglie era drogata a sua insaputa.
In tutto 92 stupri
Sono stati dimostrati in tutto 92 atti di violenza dal 2011, quando la coppia viveva ancora nella regione di Parigi, fino al 2020, quando ormai si era trasferita a Mazan, una cittadina di 6.000 abitanti nel sud della Francia. Ogni volta, il marito, ex dipendente del gigante dell'energia francese Edf, somministrava alla moglie un potente ansiolitico. Ai convenuti, istruzioni precise per non svegliare la vittima: né profumi né odore di sigaretta, scaldarsi le mani sotto l'acqua calda.
La scoperta della violenza subita
La donna non si è resa conto di niente e ha appreso tutto quello che le era capitato a 68 anni e del tutto casualmente: il marito si era infatti tradito facendosi sorprendere in un centro commerciale a filmare sotto le gonne delle clienti. Gli inquirenti, spulciando nel suo computer, hanno scoperto le foto e i video della moglie, in stato d’incoscienza, violentata dagli sconosciuti.
I precedenti dell’uomo
L'uomo risulta coinvolto in altri casi giudiziari, come un assassinio con stupro a Parigi nel 1991 in cui ha sempre negato ogni addebito, e un tentato stupro nel 1999. Nel quale ha confessato, ma soltanto dopo essere stato incastrato dalla prova del Dna.