"La mia famiglia disintegrata. Ho perso 18 parenti e la mia migliore amica": il dolore di Hanane

"Mio fratello si è salvato per un miracolo perché è partito e la sua casa è stata rasa al suolo dal terremoto": la storia di Hanane Chattabi, cittadina marocchina che da 20 anni vive in Italia, a Foligno

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di Redazione

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"Faccio fatica ancora a credere che sia accaduto tutto questo. Quando martedì sera mi è stato detto che tra le vittime c'era anche Fatima mi è caduto il mondo addosso, siamo cresciute insieme".

Il terremoto rade al suolo le case ma polverizza anche le vite delle persone che restano. Chi sopravvive perde spesso tutto, specialmente chi ama. 

Il terribile sisma in Marocco ha ucciso 18 dei suoi parenti e la sua più cara amica, Fatima, morta assieme alla sua figlia di 14 anni. "Non abitavano in quel territorio, erano andate qualche giorno fa a casa di una zia ed hanno trovato la morte".

Lo racconta Hanane Chattabi, cittadina marocchina che da 20 anni vive in Italia, a Foligno dove lavora come operatrice socio sanitaria. 

"I miei cugini, e i miei zii erano nei villaggi più colpiti dal sisma, vicino a Marrakech".

Il papà salvo

"Il mio papà fortunatamente sta bene e anche la sua casa non ha riportato danni, invece uno dei miei fratelli è stato davvero miracolato. Qualche giorno prima del terremoto era partito per una vacanza, la sua casa è stata rasa al suolo, meno male che dentro non c'era nessuno".

Gli aiuti che il Marocco non vorrebbe

"Le notizie che arrivano attraverso i telegiornali a volte non raccontano bene la situazione, i miei amici che vivono a Marrakech parlano di una catastrofe senza limiti e hanno bisogno di aiuti. Non comprendo bene perché il Marocco ancora non accetti quelli di tutti i Paesi, ma so che ha bisogno di essere supportato per riprendersi da questa catastrofe".

L'appello dall'Italia 

"Assieme ad altri rappresentanti della comunità marocchina stiamo cercando, nel nostro limite, di fare qualcosa per la nostra gente, ma qui servono dei sostegni nazionali", aggiunge ancora Chattabi. "Da quello che mi raccontano manca tutto, anche il latte per i bambini. Se avessi la possibilità di farlo andrei immediatamente giù a dare un aiuto, il mio cuore adesso più che mai è in Marocco".

Il bilancio delle vittime

3000 morti e 6000 feriti, questi i numeri secondo l'ultimo bilancio del ministero degli Interni citato dalla Map.

Per provincia, il sisma di venerdì ha provocato 1.643 vittime ad Al Haouz, mentre non sono stati segnalati nuovi decessi nelle altre province e prefetture interessate, secondo il ministero. Dei deceduti, 2.884 sono stati sepolti. Le autorità pubbliche continuano gli sforzi per salvare, evacuare e curare i feriti, e per ripulire e riaprire le strade danneggiate del terremoto, mobilitando tutte le risorse necessarie per gestire le conseguenze della tragedia.

"Abbiamo bisogno di 100 milioni di franchi svizzeri (105 milioni di euro) per poter rispondere ai bisogni più urgenti", è l'appello della Federazione Internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.

Il rifiuto degli aiuti algerini e francesi

"Il governo algerino prende atto della risposta ufficiale del Marocco, da cui trae evidenti conclusioni", Il ministero degli Affari Esteri algerino ha affermato che Rabat li ha informati, attraverso il proprio console generale in Marocco, di non aver bisogno dell'aiuto umanitario da loro offerto.

Le autorità algerine hanno annunciato lunedì sera che tre aerei che trasportavano aiuti e una squadra di soccorso di 93 persone erano in attesa del via libera all'aeroporto militare di Boufarik, a sud della capitale, per decollare verso il Regno del Marocco per aiutare le persone colpite dal terremoto. La televisione ufficiale algerina ha riferito che "le massime autorità del Paese hanno ordinato la consegna degli aiuti e l'invio di una squadra di protezione civile in Marocco, dopo che il ministro della giustizia marocchino (Abdellatif Wehbe) ha annunciato l'accettazione degli aiuti offerti dall'Algeria".

Il motivo 

Nell'estate del 2021, le autorità algerine avevano annunciato la chiusura del proprio spazio aereo agli aerei civili e militari marocchini, dopo la decisione di interrompere le relazioni diplomatiche con Rabat.

No all'ex colonizzatore francese

Si ipotizza si tratti di orgoglio ma forse contano di più le recenti tensioni con Emmanuel Macron, che dal G20 in India, dove gran parte dei leader mondiali si trovava al momento del terremoto, ha subito dichiarato che il suo Paese ha mobilitato “tutte le squadre tecniche e di sicurezza per poter intervenire, quando le autorità marocchine lo riterranno utile”. “Tutti i contatti bilaterali sono stati stabiliti a livello tecnico – ha affermato il presidente francese -. Le autorità marocchine sanno esattamente cosa possiamo fornire, la natura e i tempi. Ora tocca a loro, perché sono le autorità locali a sapere chi è utile e chi può coordinare”.

Foto Ansa

15/09/2023
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