Dietrofront di Pupo: non andrà più in Russia. Al Bano lo aveva contestato

Sui social del Festival aveva cantato 'Bella ciao' con artisti russi

di Redazione

Troppo polemiche, anche se lui nega, ma il dietrofront c'è stato. Pupo non andrà più a Mosca per partecipare, in qualità di giurato, alla finale del festival Road to Yalta prevista al Cremlino il 2 maggio. Lo rivela il cantante in un messaggio vocale a Dagospia. "È successo l'imprevedibile, l'impossibile intorno alla mia eventuale partecipazione al festival Road to Yalta. In virtù di riflessioni e assorto nei miei pensieri nel viaggio che sto facendo da Lugano verso la città di Spa, in Belgio, dove mi fermerò per qualche giorno a risposare e ancora a riflettere - annuncia Pupo - ho deciso di non partire per Mosca". "Certo non dipende dalle polemiche e da tutto ciò che è accaduto in questi giorni - aggiunge Pupo nel messaggio audio - ma dipende da un fatto che vi spiegherò più avanti, perché la mia abitudine è sempre di essere molto chiaro e leale con tutti, a prescindere da chi sono gli interlocutori".

Il video su Instagram

Su Instagram la partecipazione di Pupo era stata messa in grande evidenza: il "leggendario italiano, il cantante che ha conquistato i cuori russi molto tempo fa - viene scritto - è stato membro della giuria nel 2021 ed è stato addirittura protagonista sul nostro palco con una canzone". Nel video clip Pupo assieme al collega italiano Thomas Grazioso, al cantante russo Ernest Matskiavichius e alle musiciste della Otta-Orchestra canta Bella ciao sul palco della manifestazione di due anni fa. La canzone simbolo per i partigiani italiani, sostengono gli organizzatori di Road to Yalta, è diventata "l'inno informale del festival", ideato e organizzato dai giornalisti Andrey Kondrashov e lo stesso Mackevicius. Nel video si vede Pupo saltare su una lussuosa auto e impostare il navigatore dall'Italia alla Crimea, per poi appunto mettersi a cantare la canzone partigiana, mentre continuano i bombardamenti russi sull'Ucraina.

Le affermazioni di Maidanov

Il festival ha attirato critiche per la sua presunta promozione della propaganda russa, con Denis Maidanov, vicepresidente del Comitato Cultura della Duma russa, che ha affermato che il festival è importante di fronte all'espansione della NATO verso est. Maidanov ha anche definito i partecipanti al festival "combattenti per la giustizia," implicando che condividano i valori e gli ideali della Russia.

Al Bano critica la decisione di Pupo

Al Bano, altro cantante italiano popolare in Russia, da che è scoppiata la guerra ha fatto delle scelte profondamente differenti. "Questa notizia mi lascia perplesso. Non posso rispondere per Pupo. Non so cosa ci sia dietro e non lo voglio neanche sapere. Sono arrabbiato. Non mi fa piacere sapere che lui andrà lì", commenta Al Bano Carrisi intervistato dal Messaggero. Non ne sapevo proprio niente, di questa faccenda. Ho appreso la notizia solo adesso e sono basito. Pupo è libero di fare ciò che vuole, indubbiamente. Ma bisogna chiedersi davvero se sia opportuno, in questo momento, andare a fare le star in Russia". Quando gli chiedono se vuole fare una telefonata a Pupo, magari per chiedergli di ripensarci, Al Bano taglia corto: "No, certo che no. Ha fatto le sue scelte. Non le condivido per niente, ma più che rimanere perplesso per il fatto che un collega abbia accettato un ingaggio da parte di un paese il cui governo ha iniziato una guerra che da più di un anno causa vittime innocenti, cosa posso fare? Me ne rimango qui, in attesa che la diplomazia blocchi questo passaggio tragico per la storia dell’umanità. E quando sarà il momento opportuno, sarò ben felice di fare due concerti per festeggiare la pace: uno a Kiev e uno nella Piazza Rossa di Mosca", conclude Carrisi.

Ha cantato "C'è solo un attimo"

Nonostante le polemiche, Pupo aveva eseguito la sua canzone "C'è solo un attimo" come previsto. Il testo della canzone parla di come la vita sia fugace e che c'è solo un momento da tenere stretto, ma non è chiaro se la canzone si riferisca alla situazione in Ucraina.