Come comportarsi a Natale con i compagni maltrattanti e violenti

La prima cosa che dovete sapere è che non siete sole. Infatti i Centri Antiviolenza restano aperti anche a Natale

di Claudia Sarritzu

Se è vero che il maggior numero di violenze si consuma tra le mura di casa, immaginate cosa possano significare questi giorni di festa, per troppe donne che vivono il dramma della violenza maschile domestica. Non sono infatti gli sconosciuti il pericolo maggiore per le donne, ma gli uomini con cui c'è un legame affettivo, quelli che spesso vivono con loro. E con le feste molte di queste donne sono costrette a passare più tempo del solito insieme ai propri carnefici. E' così che una festa come il Natale, che dovrebbe portare pace e gioia, diventa inevitabilmente un momento pericoloso

I numeri che fanno paura

Nel mondo si stima che 736 milioni di donne abbiano subito violenze fisiche tra cui quelle sessuali; parliamo dunque di una su tre. Un’adolescente su 4 è stata abusata dal partner. Le millennials e le ragazze della generazione Z sono le più colpite dalla violenza perpetrata con l’uso della tecnologia. Nel 2023 sono state uccise 51 mila donne nel mondo, una ogni dieci minuti. In Italia sono state più di 23 mila le donne ascoltate nei centri della Rete nazionale antiviolenza (dati Dire – donne in rete contro la violenza). Oltre 32 mila le chiamate al numero 1522. In Italia quest’anno i femminicidi hanno superato quota 100.

Cosa possono fare le vittime durante le feste

La prima cosa che dovete sapere è che non siete sole. Infatti i Centri Antiviolenza restano aperti anche a Natale. Ci si può dunque rivolgere sempre al centro più vicino. È possibile chiamare o mandare un messaggio whatsapp e ricordate che chiamare un centro non implica automaticamente l’obbligo della denuncia. È possibile chiamare anche solo per chiedere informazioni o aiuto nella valutazione del rischio.

La violenza verbale: come comportarsi?

 In questi giorni potrà capitarci di assistere a situazioni di violenza verbale, come comportarci? Dobbiamo intervenire solo se è la vittima a chiedere aiuto, se no astenersi per evitare di innalzare il livello di violenza con conseguenze prima di tutto per la donna stessa. Ricordiamoci anche che nonostante sia la donna a dover iniziare il percorso di fuoriuscita dalla violenza, in caso di dubbi o emergenza, anche un terzo che voglia aiutare la donna, può chiamare un centro per farsi dare dei consigli su come gestire la situazione. È importantissimo non compiere azioni che possano contribuire al meccanismo di isolamento della donna anche durante le feste.

Giorni difficili 

Ma il Natale è doloroso anche per coloro che sono già uscite da situazioni di violenza. Tante infatti potrebbero sentirsi in colpa per aver interrotto la relazione con il maltrattante. Infatti il 90% delle donne che si rivolgono ai centri subiscono anche violenza psicologica. A volte capita anche che famiglia e amici si siano allontanati o mantengano un atteggiamento neutrale tra le parti, alimentando così l'isolamento emotivo nelle donne che hanno intrapreso il difficile percorso di uscita dalla violenza.

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