Chi è la donna che risponde a Trump a muso duro. Il potente discorso di Claudia Sheinbaum è virale sui social ma forse è un fake

La presidente del Messico replica a Trump con un discorso patriottico: “La nostra sovranità non è negoziabile". Ma c’è una versione del messaggio che probabilmente è falsa

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di Redazione

Il nome di Claudia Sheinbaum, prima presidente del Messico, viene ripetuto sui social con grande enfasi da quando è iniziata la guerra dei dazi innescata dal presidente Usa Trump. Pardo è una politica, fisica, ingegnere e ricercatrice messicana, vincitrice delle ultime presidenziali messicane ed è in carica dal 1º ottobre 2024. È anche la donna che sta tenendo testa al capo della Casa Bianca con fermezza e con l’espressione di un patriottismo che ha galvanizzato non solo i suoi compatrioti. I suoi discorsi stanno diventando virali sui social anche se vedremo che uno in particolare è probabilmente un falso.

La manipolazione delle notizie 

Claudia Sheinbaum da giorni replica con coraggio al nuovo corso politico statunitense di Donald Trump, i nuovi dazi - che alla fine sono stati rimandati di un mese proprio per la fermezza dimostrata dal Messico - il contrasto alla droga e all'immigrazione illegale con la ripresa della costruzione del muro al confine e l'invio di soldati. Su X la presidente Sheinbaum ha infatti voluto rilanciare un suo recente discorso in cui accusa gli Stati Uniti di manipolazione delle notizie

Le accuse a Trump

Sheinbaum ha mostrato un tweet della Casa Bianca in cui si accusa il governo del Messico di avere legami con il traffico di droga mostrando un vecchio articolo dell'Associated Press, su Garcia Luna, un ex segretario di Pubblica Sicurezza del vecchio governo Calderon (2006-2012). Ma Garcia Luna è stato condannato a 38 anni di carcere per i contatti con le gang messicane criminali. "Riteniamo che pubblicare l'elenco dei terroristi non sia da aiuto al dialogo e che vi siano altre forme di collaborazione”, precisa Sheinbaum.

I produttori di armi degli Stati Uniti

Non è certo la prima volta che la presidente del Messico sottolinea l'importanza di sedersi a un tavolo per dialogare e non accusare. "Non è imponendo dazi doganali che troviamo soluzioni ai problemi, ma parlando e dialogando come abbiamo fatto in queste settimane con il suo Dipartimento di Stato per affrontare il fenomeno delle migrazioni; nel nostro caso, nel rispetto dei diritti umani", aveva detto qualche giorno fa. Sheinbaum punta anche il dito contro i produttori di armi degli Stati Uniti. "Messico, Stati Uniti e Canada lottano contro la criminalità organizzata come tutti i paesi del mondo, cosa dire delle fabbriche d'armi americane che foraggiano le gang criminali?"

Il patriottismo del Messico

"Il Messico ha un senso patriottico, che deriva dalla nostra storia e dal sentimento civico di amore per la patria. Sta a me difenderlo prima di ogni altra cosa; la sovranità non è negoziabile", conclude la presidente che ha promesso una reazione proporzionata e ha annunciato l'imposizione di dazi sugli Stati Uniti come ritorsione a quelli annunciati in precedenza dal presidente Usa.

La retromarcia di Trump

E la voce grossa par sia servita: con una mossa che sembra una retromarcia Trump ha infatti congelato i dazi per un mese al Messico dopo una conversazione "molto amichevole" con la presidente Claudia Sheinbaum, che "ha accettato di inviare immediatamente 10.000 soldati al confine con gli Usa" con lo scopo specifico di "fermare il flusso di fentanyl e di migranti illegali" negli Usa. Nel frattempo si cercherà di raggiungere un accordo. "Abbiamo questo mese per lavorare e convincerci a vicenda che questa è la strada migliore da seguire", ha detto Sheinbaum in una conferenza stampa.

Il discorso virale sui social

Ma c’è un altro discorso che è diventato virale sui social e che viene attribuito alla presidente Sheinbaum pur non essendoci traccia sui suoi profili. Il discorso è piaciuto tanto al pubblico del web che vale comunque la pena renderlo noto anche se non vi sono certezze sull’autore.
«Quindi, avete votato per costruire un muro… Bene, cari americani, anche se non capite molto di geografia, dato che per voi l’America è il vostro Paese, non un continente, è importante che scopriate, prima che venga posato il primo mattone, che oltre quel muro ci sono 7 miliardi di persone. Ma dato che non conoscete davvero il termine “persone”, le chiameremo “consumatori”. Ci sono 7 miliardi di consumatori pronti a sostituire i loro iPhone con dispositivi Samsung o Huawei in meno di 42 ore. Possono anche sostituire Levi’s con Zara o Massimo Duti.

Toyota al posto delle Ford

In meno di sei mesi, possiamo facilmente smettere di acquistare auto Ford o Chevrolet e sostituirle con Toyota, KIA, Mazda, Honda, Hyundai, Volvo, Subaru, Renault o BMW, che sono tecnicamente migliori delle auto che producono. Quei 7 miliardi di persone possono anche smettere di abbonarsi a Direct TV, e non vogliamo farlo, ma possiamo smettere di guardare film di Hollywood e iniziare a guardare più produzioni latinoamericane o europee che hanno una migliore qualità, messaggio, tecniche cinematografiche e contenuti.

Cancun anziché Disneyland

Anche se può sembrare incredibile, possiamo saltare la Disney e andare al resort Xcaret a Cancun, in Messico, in Canada o in Europa: ci sono altre destinazioni eccellenti in Sud America, Est America ed Europa. E anche se non ci credete, anche in Messico ci sono hamburger migliori di quelli di McDonald’s e hanno un contenuto nutrizionale migliore.

Sette miliardi di consumatori

Qualcuno ha visto piramidi negli Stati Uniti? In Egitto, Messico, Perù, Guatemala, Sudan e altri paesi ci sono piramidi con culture incredibili. Scopri dove si trovano le meraviglie del mondo antico e moderno… Nessuna di queste negli Stati Uniti… Vergogna a Trump, l’avrebbe comprata e venduta! Sappiamo che Adidas esiste, non solo Nike, e possiamo iniziare a indossare scarpe da tennis messicane come Panam. Ne sappiamo più di quanto pensi. Sappiamo, ad esempio, che se questi 7 miliardi di consumatori non acquistano i loro prodotti, ci sarà disoccupazione e la loro economia crollerà (all’interno del muro razzista) a tal punto che ci imploreranno di abbattere questo brutto muro. Non volevamo ma… Se vuoi un muro, ottieni un muro. Con sincero apprezzamento.»