Rebecca Busi al rally Dakar: chi è la pilota più giovane di sempre
Il primo gennaio prenderà il via la leggendaria gara che, causa Covid, si correrà in Arabia Saudita. 'Ho investito tutto di me in questa gara'
Si chiama Rebecca Busi, è bolognese di Camignano e sarà la più giovane pilota della Dakar che si correrà dal primo al 15 gennaio in Arabia Saudita. Una gara automobilistica estrema, nota per la difficoltà del percorso che si svolge interamente in zona desertica, a cui partecipano i più bravi piloti di rally del mondo. La giovane italiana coronerà così un sogno, scrive il Corriere della sera nel raccontare la storia di questa straordinaria giovane pilota.
'Ho investito tutto su di me per questa gara. Sono in ansia e soprattutto non voglio deludere il mio papà, Roberto. Anche perché è l’unico sponsor', dice Rebecca che proprio al padre - che regalò a lei e alla sorella una macchina elettrica quando erano bambine - deve questa particolare passione.
Occasione da non perdere
Rebecca che frequenta un corso in International business a Barcellona, si è trovata davanti la possibilità di correre - finalmente - per il rally più importante al mondo. 'Sognavo di fare un rally - racconta al giornale milanese -, ma mio padre non era d’accordo. Finché, vedendomi determinata, non ha posto come unica condizione che gareggiassi con un copilota proprietario dell’auto e anche meccanico. In due parole: Roberto Musi. Così lo contattai, ma si era già organizzato. Poi alla fine di questa estate ho visto su Facebook che il pilota con cui avrebbe dovuto fare la Dakar si era ritirato per problemi familiari e allora mi sono fatta avanti io'.
Lei spiega che suo padre, che le detta oggi le condizioni, mosso dalla premura per una figlia ma anche da un'esperienza di livello sul campo, è stato per molti anni pilota a sua volta. 'Questa passione, in realtà, la devo a mio padre, che ha sempre fatto motorally, tra cui tre Rally dei Faraoni', racconta la giovane pilota. 'La Parigi-Dakar era il suo sogno. Adesso sarò io a portarlo in Arabia, dove lui mi seguirà sulla macchina dell’assistenza'. L'esordio col botto in un rally così leggendario, non la spaventa. 'Per partecipare a sconosciuti rally minori di tre giorni, in Italia o in Spagna, avrei dovuto spendere 13 mila euro. Ho preferito investire su quello che avrebbe avuto maggior visibilità'. La sua determinazione faciliterà il risultato, non c'è dubbio.