Bimba contesa, il giudice: “Deve essere portata via con ogni mezzo. Anche con la forza”
Il Tribunale di Viterbo ha disposto l'affidamento al padre, ma nelle scorse settimane è stato impossibile dare esecuzione al provvedimento per il diniego della mamma, tornata a vivere in Sardegna
“La bimba deve essere trasferita nel Lazio con qualsiasi mezzo”. L’ordinanza dal giudice di Viterbo non lascia spazio a molte interpretazioni: significa che i Carabinieri sono autorizzati anche a sfondare la porta della casa in cui vivono la mamma e la bambina di soli 2 anni e mezzo. Una vicenda drammatica quella che si sta consumando in un paesino della Marmilla in provincia di Oristano. Lo scenario è una separazione conflittuale con una bimba contesa fra i due genitori.
L’affidamento al padre
Il giudice ha disposto l'affidamento al padre, ma nelle scorse settimane è stato impossibile dare esecuzione al provvedimento per il diniego della mamma, tornata a vivere in Sardegna. A supporto della donna molti residenti del paese che si sono schierati, anche fisicamente, con un sit-in. Lei sarebbe disposta anche a obbedire. Ma non lo fa perché, pur avendo il diritto di visita, non potrebbe esercitarlo in quanto impossibilitata a trasferirsi a Viterbo per questioni economiche.
Un intero paese si ribella
Affianco alla donna e alla sua bimba si è schierato tutto il paese dell’oristanese dove la donna che ha 38 anni e fa l’avvocato è tornata a vivere dopo la separazione dal padre della piccola, un collega di Viterbo con il quale conviveva fino separazione avvenuta qualche mese fa con l’aggravante di una denuncia per violenza, che lei stessa ha presentato alla polizia prima di tornare in Sardegna. “A Viterbo non avevo la possibilità di mantenermi, non avevo né studio né clienti. Per questo sono tornata qui, per garantire a mia figlia l’indispensabile”, ha raccontato alla Stampa. In paese la donna ha una casa, quella dei genitori, e secondo quanto dicono gli assistenti sociali e la Asl, alla bimba non manca nulla. Ma l’isola, secondo il giudice di Viterbo, non è il luogo adatto per far crescere una bambina. Secondo il Tribunale “ la residenza in Sardegna ostacola significativamente il diritto della bambina alla figura paterna. Per questo motivo o la madre torna a Viterbo oppure deve essere portata via e affidata al papà.
“Serve un intervento del tribunale dei minori”
'Strapperanno alla mamma la bambina di due anni', denuncia il leader di Unidos Mauro Pili L'ex parlamentare, che sta seguendo da vicino la vicenda della donna sarda che non vuole separarsi dalla bimba. 'I carabinieri - rivela Pili anche dal suo profilo Facebook - hanno l'ordine in qualsiasi momento di eliminare ogni ostacolo anche fisico, quindi sfondare porte e finestre, per strappare la bambina dalle braccia della madre. Dovranno caricarla sul primo aereo utile sino ad un aeroporto romano per poi consegnarla al padre. La figlia verrebbe strappata alla madre sia dal punto di vista fisico che genitoriale'. L'esponente politico quindi avverte: 'Tutto questo non può essere accettato. Serve un intervento immediato del tribunale dei minori per evitare questo trauma a questa piccola creatura”.
La speranza di una madre
Intanto è passato il primo giorno dall’ordinanza del giudice e ancora nessuno uomo in divisa ha bussato alla casa del paese della Marmilla dove la giovane madre vive ogni ora con l’incubo di veder sbucare i carabinieri che le porteranno via la figlia. Ma la speranza è l’ultima a morire e la donna auspica che si trovi una soluzione diversa. Anche e soprattutto per il bene della piccola he per fortuna ancora non ha capito ciò che le sta accadendo intorno.