Bianca Berlinguer dice addio alla Rai: cosa ha scritto nella lettera all'azienda. Dove andrà

La giornalista si dice riconoscente per i 34 anni di lavoro, svolti sempre in piena autonomia sia in qualità di direttrice che di conduttrice di programmi di approfondimento. Gli auguri aziendali

di Redazione

Leggi più veloce

Alla fine il divorzio si è davvero consumato. Bianca Berlinguer ha ufficializzato le dimissioni da ogni incarico in Rai e dalla conduzione del programma #Cartabianca. La giornalista, figlia del leader del Pci Enrico Berlinguer, ha ringraziato con una lettera l'azienda per i 34 anni di lavoro, svolti sempre in piena autonomia sia in qualità di direttrice che di conduttrice di programmi di approfondimento. Secondo le ultime notizie sarebbero in corso le pratiche per giungere alla risoluzione del contratto. La Rai ringrazia Bianca Berlinguer e le formula gli auguri per il proseguimento della sua attività professionale.

"La trasmissione Cartabianca, al momento, non è presente in palinsesto", aveva detto l'ad Roberto Sergio aggiungendo che "rispettosamente siamo in attesa di conoscere da Bianca Berlinguer la sua decisione sul proseguimento nella conduzione del talk politico. Per noi - ha proseguito Sergio - Bianca Berlinguer rappresenta una colonna della nostra azienda e speriamo che la sua decisione, sofferta, possa vedere Cartabianca alla ripresa della stagione televisiva su Rai3".

Dove andrà ora Bianca Berlinguer? Secondo i rumors diffusi in questi giorni sarebbe in procinto di passare a Rete 4 dopo le tensioni per la “concorrenza interna” al suo programma.

Intanto il Consiglio di Amministrazione della Rai, riunito a Roma sotto la presidenza di Marinella Soldi, ha preso atto dei palinsesti televisivi dei canali generalisti e specializzati dell'autunno-inverno 2023, illustrati dall'Amministratore Delegato Sergio. L'offerta Rai per la prossima stagione sarà presentata venerdì 7 luglio nel centro di Produzione di Napoli. Nel corso della stessa seduta è stato esaminato ed approvato lo schema del Contratto di Servizio 2023-28. L'iter procedurale del contratto di servizio - continua la nota di Viale Mazzini - prevede che il testo sia ora trasmesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy alla Commissione Parlamentare di Vigilanza, per l'acquisizione del relativo parere, all'esito del quale il CdA Rai e il MIMIT saranno nuovamente tenuti ad esprimersi per un'approvazione definitiva entro il termine del 30 settembre, scadenza del Contratto di Servizio attualmente in vigore.

L'Ad ha poi comunicato al Consiglio che Rai ha deciso di recedere da TER, in quanto metodo di rilevazione non accettabile per un servizio pubblico. Nella definizione dello schema del nuovo contratto di servizio Rai "è stata raccolta appieno e risolta la preoccupazione espressa sul nodo risorse economiche ed è proprio a tal fine che lo schema di contratto di servizio prevede per la prima volta un intero articolo dedicato alla sostenibilità economica e quindi alla compatibilità tra risorse riconosciute e perimetro degli obblighi di servizio pubblico".

Lo spiega la stessa azienda in una nota.

La Rai "si è posta l'obiettivo, di definire un nuovo testo di contratto di servizio 2023- 2028 che garantisse ai cittadini utenti un'offerta complessiva di servizio pubblico rilevante, inclusiva, sostenibile, responsabile e credibile e dall'altro fosse di più facile lettura non solo per le parti del contratto stesso (Rai e Ministero concedente) ma soprattutto per i soggetti a cui il servizio pubblico vuole e deve rivolgersi".

"Sarà assicurato l'impegno da parte dell'azienda a tutelare e a valorizzare nell'applicazione del contratto di servizio quella che è la grande tradizione del servizio pubblico nel campo del giornalismo di inchiesta", ha detto Roberto Sergio in occasione del cda che ha approvato lo schema del documento. Nel 2022 le trasmissioni di approfondimento erano state Presadiretta, Report, Mi manda Rai3, Indovina chi viene a cena, Fattore umano, Chi l'ha visto, Codice, Cose nostre. Inoltre Tv7, Speciale Tg1, Tg2 dossier. Nell'offerta autunnale 2023 si aggiungeranno Storie dal mondo, Petrolio su Rai3 e Poster su Rai2.

Chi è Bianca Berlinguer

Una biografia scarna per una giornalista 'corsara' ma insieme una donna discreta che ha vissuto nel segno della difesa della privacy e della professione in cui crede fino al punto da arrivare alla direzione del Tg3, alla conduzione di #cartabianca e ora infine a dire addio alla Rai dopo 34 anni per una nuova avventura, probabilmente a Mediaset. Bianca Berlinguer, figlia di un padre tanto ingombrante quanto gelosamente difeso, come lo storico leader del Pci Enrico, e di Letizia Laurenti, giornalista tv, è nata a Roma il 9 dicembre del 1959 ed è iscritta all'Albo dei giornalisti professionisti dal 1990. Non ha molti dubbi la giovane Bianca sulla carriera che vuole intraprendere e inizia scrivendo per il Messaggero, per passare poi nel 1985 alla redazione di Mixer dove Gianni Minoli le insegna il mestiere del giornalismo di approfondimento e d'inchiesta che le sarà utile nella futura conduzione di Primo Piano dove si dimostra esperta come poche nell'arte della diretta. Del 1991 è il passaggio al Tg3 dove si occupa prima di cronaca, poi di politica interna per condurre infine l'edizione serale del notiziario dal 1993 e poi l'approfondimento di seconda serata della testata Primo Piano. Il primo ottobre del 2009 del Tg3 Bianca Berlinguer diventa direttrice al posto di Antonio Di Bella. Sostenitrice scettica delle quote rosa, dice che "certi automatismi possono risultare anche soffocanti. Poi, ti guardi intorno; vedi solo uomini nei posti chiave; e ti rendi conto che non ci sono grandi alternative". Forte anche il suo legame con un altro direttore della testata, Sandro Curzi, con il quale rimarrà solo due anni e del quale dirà che era "trascinante e sapeva motivare la redazione". Una biografia tutta a sinistra, non solo per nascita, ma vissuta con il tono discreto che la contraddistingue. Rimane fino all'aprile del 2016, quando lasciando dice: "Sette anni fa quando ho assunto la direzione del Tg3 dissi in un editoriale che avrei voluto un Tg3 corsaro e evidentemente questo non poteva piacere a tutti. Negli ultimi tempi non sono mancate pressioni sgraziate e attacchi sguaiati da settori importanti delle classi politiche, ma il Tg3 non ha perso la sua identità e gli auguro di rimanere saggio e irriverente come è sempre stato. Quanto a me resterò a lavorare in Rai. Ci rivedremo presto, prestissimo". Nel febbraio del 2017 inizia la sfida di #Cartabianca e sottolinea: "non è nostra intenzione fare un talk show, cioè cinque o sei ospiti che si scontrano e che urlano. Quel genere è ormai tramontato dappertutto, in tanti lo hanno compreso, del resto". Ma all'ex direttrice del Tg3 la sfida del martedì sera costerà molte polemiche, proprio per quanto riguarda gli ospiti, a partire da quelli fissi come Mauro Corona (che ora è disposto a seguirla nella sua migrazione altrove) ad Alessandro Orsini: insomma anche qui una conduzione "corsara" che porterà ora per la prima volta altrove.

03/07/2023
logo tiscali tv