Astinenza totale dal sesso per tutto novembre: la sfida fra uomini nata sul Web. Ecco perché
Troppo porno, a novembre scatta la sfida per una sessualità consapevole: i maschi scelgono di astenersi dal sesso. Un trend nato sul web e presto diventato virale in tutto il mondo
Immagine creata con chatgpt.com
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Cosa è il No Nut November? Novembre da qualche anno è infatti diventato il mese dell’astinenza sessuale. Sui social si ripresenta puntuale una challenge trainata soprattutto dai più giovani, dalla Generazione Z. Si tratta di una sfida per sensibilizzare a un approccio consapevole alla sessualità. Una sorta di prova di autocontrollo e disciplina che coinvolge solamente i maschi, che dovranno evitare qualsiasi tipo di orgasmo, quindi sia con la masturbazione che con i rapporti intimi con il partner. Come sappiamo, infatti, l’estrema facilità con cui tramite il web si può accedere oggi ai materiali pornografici sta portando tante persone ad abusarne. Sviluppando, in particolare tra i ragazzi, una vera e propria dipendenza. E, nei casi peggiori, un approccio "malato" al sesso.
Le certificazioni per la pornografia
In Italia c'è la proposta di introdurre un sistema di autenticazione che certifichi la maggior età degli utenti che entrano sui siti porno. Che fa seguito all’introduzione, un anno fa, di un parental control su tutte le SIM intestate ai minori, con l’obiettivo di vietare l’accesso a questi e altri siti non convenienti per i minori direttamente dal loro smartphone. Provvedimento però aggirabile con un servizio di VPN - accessibile anche gratuitamente - oppure scavando (nemmeno troppo a fondo) su piattaforme come Telegram, Discord, X e compagnia cantante. Anche se, c’è da dire, il nostro Paese una volta tanto non è tra i più a rischio da questo punto di vista. Ci sono nazioni messe peggio. A dircelo sono le statistiche diffuse da quello che è a tutti gli effetti il punto di riferimento quando si vuole valutare la presa dell’hard sulle persone.
Il porno nel nostro Paese
Come evidenzia un’analisi dei dati effettuata sempre da Skuola.net, riguardo al primo punto - le visite per mese - tra i 25 grandi Paesi monitorati l’Italia è nella parte destra della classifica, al 16esimo posto. Prendendo ad esempio gennaio 2024, alle nostre latitudini il sito ha registrato circa 183 milioni di accessi. In pratica, è come se - escludendo i più piccoli e i troppo adulti - ogni italiano fosse andato alla ricerca di video porno quasi 4 volte al mese, una volta a settimana. Numeri notevoli, ma non esagerati. Per avere un termine di confronto, al vertice della classifica ci sono gli Stati Uniti, con quasi 3,2 miliardi di accessi mensili. Certo, lì la popolazione è molto più ampia, grossomodo 340 milioni di persone. Ma, facendo la stessa proporzione di prima, in questo caso la media degli accessi mensili si aggira attorno ai 10 pro capite al mese, più del doppio.