“Dovrei vivere con 750 € al mese?” E' virale lo sfogo della giovane ingegnera. La nuova pandemia si chiama precariato
E' servito un video virale di TikTok per aprirci gli occhi sulla condizione reale dei giovani in Italia. La prima generazione che non si può permettere di sognare un futuro migliore di quello dei genitori. Il caso di Ornela Casassa
Basta un video virale su TikTok per stappare il barattolo dell’ovvio e dare il via alla discussione che dovrebbe essere al primo punto dell’agenda di tutta la politica italiana. Il tema riguarda ancora una volta i giovani. Gli “under X” (sostituite la X il numero del momento, quello che sale inesorabilmente più si va avanti) spesso sottovalutati, se non bistrattati, da una generazione di "boomer" che gli rimprovera di non essere capaci di rendersi indipendenti come hanno fatto loro.
I "boomer" che a 25 anni avevano un lavoro, il posto fisso e una casa, mogli o mariti e figli. Loro che si dimenticano di aver avuto offerte di lavoro ottimamente retribuite presentando solo un diploma, mentre i loro nipoti si ritrovano a far la fame nonostante lauree iperspecialistiche e voti da far luccicare il libretto universitario.
La generazione dei fannulloni, bamboccioni e mammoni in realtà è la prima vera generazione di sfiduciati. La prima generazione che non si può concedere il lusso di sognare di migliorare la propria condizione rispetto a quella dei propri genitori se non con colpi di reni da supereroe. La generazione dello stage non retribuito, del lavoro ripagato con “esperienza da mettere in curriculum” o visibilità. La generazione infettata dalll’incubo del precariato che è la vera pandemia del nostro tempo.
CHI HA ACCESO LA MICCIA?
Una cena tra amiche. Una è Ornela Casassa, ingegnera edile. Tra una forchettata e l’altra ricorda di come due anni fa abbia rifiutato un impiego a partita IVA da 750 euro al mese. Ha ragione Ornela, come ci vive con 750 euro al mese? Come lo paga un affitto e come mantiene una vita decente? “Le persone dovrebbero rifiutare queste offerte di lavoro - si sfoga - perché contribuiscono ad abbassare sempre di più l’asticella, dobbiamo smetterla di far abbassare l’asticella”.
L’altra, l’amica a cena con Ornela, è la consigliera regionale di centro sinistra Selena Candia. Armata di telefono riprende lo sfogo dell’amica e lo posta su TikTok.
Ed ecco che l’ovvio arriva sul tavolo di tutti. Al bar, in mensa o a casa. In questo paese dove mille denunce di privati cittadini valgono zero mentre un servizio de Le Iene sollecita procure e politica.
Improvvisamente ci accorge che ai nostri ragazzi non si sta offrendo la possibilità di costruirsi un futuro dignitoso e che il problema riguarda tutti. Non solo chi non ha investito troppo negli studi, ma anche una giovane donna con una laurea in una disciplina STEM che dovrebbe aprire le porte del lavoro ad altissimo livello.
Improvvisamente forse, con il potere dell’esempio concreto, anche i più scettici hanno capito l’urgenza di una legge sul salario minimo.
Intanto Ornela è diventata, suo malgrado, paladina della lotta al precariato. Portata in giro come un simbolo, tra trasmissioni e profili social di politici e intellettuali. Lei abbozza “Non l’avrei mai detto, ho detto una cosa così ovvia. Esattamente come se avessi detto che la terra è tonda”.