Antonella Boralevi: "L'amore non si merita, succede perché è un diritto". Smentita la più grande bugia sui sentimenti
"E allora sii buona, sii simpatica, addirittura sii bella, lavora e studia moltissimo, devi essere perfetta così sarai amata. Ecco questa orrenda bugia è il fondamento del patriarcato"
" Ci hanno sempre raccontato che l'amore bisogna meritarselo . E allora sii buona, sii simpatica, addirittura sii bella, lavora e studia moltissimo, devi essere perfetta così sarai amata... Ecco questa orrenda bugia è il fondamento del patriarcato". Antonella Boralevi ha scritto la sua trentesima fatica dal titolo: L'amore può succedere che esce il 24 settembre con Baldini+Castoldi. "Ho scritto questo romanzo perché anche io sono stata cresciuta in questa bugia sull'amore che voglio smascherare e ne ho sofferto. Molte donne, spero che le ragazze di oggi almeno ne siano libere, l'hanno patita sulla loro pelle e questa storia mi ha permesso di riconoscerla e di raccontarla".
Il diritto di essere amato
"Perché il potere dei maschi sulle donne si basa su questo. Per essere amata tu devi essere 'brava'. Invece io voglio gridare la verità e cioè che l'amore non solo può succedere ma è un diritto. Ti spetta per il solo fatto di essere nato. Sei venuto al mondo e cioè significa che sei un dono per il mondo. È una cosa abbastanza nuova da dire, pensa come siamo schiavi di questo pregiudizio Specialmente noi donne anche questo Per noi l'essere amate è il fondamento della cultura che ci hanno insegnato e quindi della nostra vita
Agli uomini di essere amati non gliene importa nulla, loro sono stati formati per vincere È proprio questa difformità, questa biforcazione la bugia Noi siamo programmate per fondare la nostra vita sull'essere amate. Gli uomini sono programmati fondare la loro vita su vincere, sul potere" .
La storia
"Ho voluto scrivere una storia che ti tirasse dentro e donasse delle emozioni -ha spiegato all'Ansa - anche se per dire la stessa cosa che è un tema in cui credo moltissimo avrei potuto scrivere un saggio ma non avrebbe funzionato così. Un romanzo coinvolge l'anima e apre il cuore e, quindi alla fine, si illumina il cuore del lettore". Le protagoniste sono la trentenne Elisabeth che vive a New York ai giorni nostri e la 17enne contessina Clementina che vive nel Ducato di Parma nel 1800. "Io penso che le anime si parlino - dice Boralevi - e credo che ciascuno di noi lo sperimenti quotidianamente. Non solo per il fatto che ci sono delle persone che ti sembra d'aver sempre conosciuto e altre che ti fanno venir voglia di scappare con la pelle d'oca anche se non hanno detto neanche una parola. Ma anche e soprattutto perché spesso noi ci sentiamo in sintonia con qualcuno che è venuto molto tempo prima di noi, a volte anche attraverso un'opera d'arte o una musica".
Quello che interessava l'autrice era raccontare "un'emozione che è l'incontro tra due donne divise da secoli e opposte di carattere che tuttavia si parlano e una diventa la forza che libera l'altra. La racconto perché è una storia che ho ricevuto io dall'angelo dell'ispirazione, però c'è un fondamento scientifico: cioè tu puoi parlare anche con persone di un altro tempo. Quindi ci tenevo che non sembrasse una specie di racconto "spirituale", è cosa spirituale ma è basata su un fondamento scientifico".
La trama
Elisabeth ha solo trent’anni, ma non si aspetta più nulla dalla sua vita, agiata e monotona, persino in una città come New York. Ama l’architettura, la musica e Colazione da Tiffany, ma l’amore vero non l’ha mai conosciuto. La sua esistenza così prevedibile, all’ombra di una madre glaciale, viene improvvisamente scossa: deve andare a Parma, prendere possesso di un appartamento nobiliare che le ha lasciato in eredità una lontana parente, e sbarazzarsene. Parma l’accoglie misteriosa e conturbante e la casa, densa di luce e fascino, risucchia Elisabeth dentro un altro tempo. Trova una porta, appoggia l’orecchio, riecheggiano le note di un valzer. La giovane Clementina, Contessina Mora di Castelgioioso, 17 anni di pura gioia, nonostante le prove a cui la vita l’ha già sottoposta, debutta al Gran Ballo di Primavera della Duchessa di Parma, Maria Luisa d’Asburgo Lorena. È il 1827, c’è profumo di fiori nell’aria sensuale di maggio. La Granduchessa si affeziona subito a Clementina, tanto da farla diventare sua dama di compagnia. È così che Clementina incontra il generale Neipperg, marito di Maria Luisa: un incontro vertiginoso e ineluttabile, destinato a mutare per sempre la sua vita.
Cosa unisce due donne , così lontane nel tempo e opposte di carattere, che misteriosamente si parlano? La verità che ci è stata nascosta da secoli sull'amore. L'amore non si merita, l'amore - il più viscerale e vitale dei sentimenti - può soltanto succedere e, quando lo fa, è la resa totale.
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