Anonima Porticese, la scrittrice senza volto e nome: un fenomeno social alle falde del Vesuvio
È una donna e ama scrivere, queste le uniche informazioni che si hanno su Anonima Porticese, la scrittrice senza volto che da ormai qualche mese allieta i suoi concittadini con le sue opere
Non è nota la sua identità, ma in tanti la seguono. È una donna e ama scrivere, queste le uniche informazioni che si hanno su Anonima Porticese, la scrittrice senza volto che da ormai qualche mese allieta i suoi concittadini con le sue opere. Il rumore delle acque è il primo romanzo ambientato nella sua città, che ha condiviso gratuitamente, un capitolo al giorno, sui gruppi Facebook dedicati a Portici.
Centinaia di lettori
Ha pubblicato un post anonimo dove si presentava come persona amante della scrittura, che avrebbe voluto far leggere ai suoi concittadini un suo libro, dal titolo Il rumore delle acque. Da lì è iniziata questa avventura, che pian piano ha trascinato e trascina tuttora centinaia di lettori che la seguono con attenzione. Hanno provato a scoprire qualcosa in più, ma lei non ha alcuna intenzione di mostrarsi, creando uno spesso alone di mistero intorno a sé.
Noi siamo riusciti a contattarla tramite il gruppo Facebook che ha creato, Noi di Portici che…Leggiamo. In pochi giorni ha fatto il pieno di richieste di iscrizione. Qui Anonima condivide le sue opere complete e in corso d’opera. Proprio così, perché ama scrivere contemporaneamente alla pubblicazione dei capitoli. Non sa forse neanche lei all’inizio, come andrà a finire la sua storia e dove la condurrà.
Anonima Porticese, grazie per aver accettato di parlare con noi. Ma lo sa che ha avuto proprio una bella idea? Unire mistero e letteratura insieme, un mix perfetto.
Grazie, in effetti riconosco che come idea non è stata male, ma nasce con uno scopo più nobile, dare maggior valore ai contenuti, senza guardare l’aspetto di chi lo abbia scritto.
Ci sono persone che però per “appassionarsi” hanno bisogno di sapere chi sia lo scrittore.
Certo, questo è vero, ma spero che non comprenda la maggioranza dei lettori. Io che amo leggere, guardo al contenuto. Spesso, quando mi sono lasciata condizionare dall’autore sono rimasta delusa.
Come fa a scrivere contemporaneamente alla pubblicazione dei capitoli? Non ha una scaletta?
No, non amo usare scalette, anche se non metto in dubbio la sua utilità. Mi piace pensare al primo capitolo e alla storia in linea generale, ma poi, mi immergo completamente e scopro pian piano gli eventi, quasi alla stregua del lettore.
Ci sono altri suoi lavori in circolazione?
Sì, ma non sono anonimi, quindi non posso rivelare i titoli.
Perché ha scelto di ambientare la storia nella sua città?
Perché è il luogo che conosco meglio al mondo, e credo che scrivere di luoghi che si conoscano, sia un’arma in più.
Il rumore delle acque è terminato e ne ha condiviso anche un secondo, quanti altri ne condividerà?
Non so, finché avrò voglia di scrivere e condividere lo farò, non ho progetti precisi. Ora sto scrivendo il terzo mio lavoro, si chiama Io sono un assassino. Una mail inviata a un giornale da un killer professionista, che vuole fare una sfida: trenta giorni per fermare il suo ultimo omicidio.
Svelerà mai la sua identità?
Non so, mai dire mai. La vita è talmente imprevedibile. Dovrei avere però una importante motivazione per farlo, vedremo.
Foto pixabay